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Gli utenti PC hanno scelto di coltivare la terra piuttosto che combattere in Call of Duty: Infinite Warfare?

Secondo alcuni dati pare che Farming Simulator abbia battuto Call of Duty: Infinite Warfare come utenti attivi online, proviamo a vedere perché

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   08/11/2016
Call of Duty: Infinite Warfare
Call of Duty: Infinite Warfare
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Call of Duty: Infinite Warfare non sembra essere nato sotto una buona stella, e la notizia della (relativa) scarsità di utenti attualmente attivi online rappresenta forse la questione peggiore tra quelle emerse in questi giorni per lo sparatutto di Infinity Ward e Activision. A dire il vero il clima negativo parte da lontano, da quel primo trailer di presentazione che, a sorpresa (ma non troppo), venne accolto con una valanga di commenti negativi su YouTube, vittima probabilmente di una scelta di ambientazioni e atmosfere non più in linea con il gusto del pubblico di massa, a cui il gioco ormai si rivolge.

Gli utenti PC hanno scelto di coltivare la terra piuttosto che combattere in Call of Duty: Infinite Warfare?

Non ci sono ancora dati di vendita ufficiali, dunque non è possibile fare stime precise sull'andamento del gioco, ma le prime notizie parlano di un calo di quasi il 50% nelle vendite nel Regno Unito rispetto a quelle di Call of Duty: Black Ops 3, segnale piuttosto importante considerando l'importanza del mercato britannico per il brand in questione. I motivi della presunta crisi potrebbero essere molti, primo fra tutti probabilmente la saturazione raggiunta nel pubblico per l'ambientazione fantascientifica, oltretutto vista davvero come "esagerata" in questo nuovo capitolo, così lontano cronologicamente dall'attualità e dotato di innesti estremi come le battaglie spaziali che sono state piuttosto criticate dall'utenza più affezionata alla serie. C'è poi l'agguerrita concorrenza di titoli simili come Titanfall 2 e soprattutto Battlefield 1 usciti proprio nella stessa finestra di lancio, che rappresentano proposte estremamente valide per l'appassionato di sparatutto in soggettiva e chiaramente sono andati ad attirare parte del pubblico potenziale, mentre l'assenza di versioni per PlayStation 3 e Xbox 360 può spiegare in buona parte anche le differenti quantità di copie vendute rispetto a Black Ops 3, che si presentava su tutti i formati attivi sul mercato.

Tuttavia, tra le varie notizie sull'argomento quella che colpisce maggiormente è probabilmente il fatto che Farming Simulator 17 sembra godere di una maggiore quantità di utenti attivi online rispetto Call of Duty: Infinite Warfare. Non stupisce più di tanto il successo della simulazione agricola di Focus Home Interactive, visto che ormai la sua presenza ai vertici delle classifiche PC non fa nemmeno più notizia, ma stiamo pur sempre parlando di quello che dovrebbe essere lo sparatutto in soggettiva più diffuso nel mondo nonché uno dei giochi in generale solitamente più giocati online, ovvero Call of Duty. L'idea che ci siano più giocatori impegnati a seminare, coltivare e gestire le piantagioni piuttosto che a darsi battaglia in furenti e sanguinose arene è indubbiamente affascinante e potrebbe dimostrare un notevole spostamento degli interessi da parte del pubblico PC, divenuto sempre meno prevedibile in questi anni anche grazie all'irruzione della scena indie e delle nuove idee che questa è riuscita a portare sul mercato videoludico.

Gli utenti PC hanno scelto di coltivare la terra piuttosto che combattere in Call of Duty: Infinite Warfare?

Anche su questo fronte, pare che Activision si sia data la zappa sui piedi (e mai come in questo caso la metafora è particolarmente calzante), adottando delle bizzarre strategie che hanno suddiviso l'utenza online tra acquirenti Steam e Windows Store e portando addirittura a una richiesta in massa di rimborsi su quest'ultimo servizio per mancanza di giocatori online, una cosa paradossale se si pensa ai numeri che dovrebbe macinare Call of Duty sul versante multiplayer.

I "demeriti" del nuovo Call of Duty potrebbero dunque non essere sufficienti a spiegare questa strana situazione, ma vi si potrebbe vedere, in positivo, una genuina voglia di sperimentare qualcosa di nuovo, o comunque di distribuire l'attenzione su esperienze ludiche diverse. L'utenza PC ha già dimostrato di saper essere estremamente eclettica, come quando ha posto Stardew Valley tra i giochi più fruiti su Steam (stranamente, anche in questo caso si tratta di vita agreste), dunque la vittoria di Farming Simulator sembra essere figlia di una notevole apertura mentale da parte dei giocatori su Windows, cosa che sicuramente rappresenta un risvolto positivo delle tendenze attuali del mercato.