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Gli autori di Prison Architect hanno scoperto a proprie spese che non è possibile usare il simbolo della Croce Rossa nei videogame

Il logo della Croce Rossa non è di pubblico dominio e il mondo dei videogame si è dovuto adeguare

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   17/01/2017

Con oltre due milioni di copie all'attivo e un supporto post-lancio che si è concluso solo pochi mesi fa, Prison Architect è stato indubbiamente un prodotto di successo. Tuttavia gli autori del gioco si sono trovati in una situazione molto spiacevole quando hanno scoperto che nei videogame non è consentito inserire il simbolo della Croce Rossa, espediente utilizzato tuttavia spesso in passato per indicare ad esempio i medkit.

Il logo non è infatti di pubblico dominio e l'associazione che ne detiene il possesso è convinta che un uso improprio ne intaccherebbe il significato e violerebbe la Convenzione di Ginevra, o almeno è stata questa la spiegazione fornita al team di sviluppo, che si è dovuto adeguare e modificare gli asset del gioco in cui la croce compariva. Il punto è che tuttavia ci sono titoli non indie che ancora utilizzano il simbolo senza farsi grossi problemi, da qui il disappunto dei ragazzi di Introversion: non tanto per la legge in sé, quanto piuttosto per il fatto di essere stati presi di mira in veste di realtà indipendente.

Gli autori di Prison Architect hanno scoperto a proprie spese che non è possibile usare il simbolo della Croce Rossa nei videogame