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Poche terze parti occidentali su Switch, ma è davvero così difficile capire perché?

Nintendo ha definito il suo target, publisher e sviluppatori si adeguano

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   20/01/2017
Titanfall 2
Titanfall 2
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A livello di esclusive, nel suo primo anno di vita Switch farà meglio di Wii U e probabilmente anche di PlayStation 4 e Xbox One.

Poche terze parti occidentali su Switch, ma è davvero così difficile capire perché?

Anche se guardiamo soltanto ai titoli sviluppati o finanziati da Nintendo la situazione è più che rosea: The Legend of Zelda: Breath of the Wild e 1-2 Switch al lancio, quindi Splatoon 2, Arms, Mario Kart 8 Deluxe, Super Mario Odyssey, Xenoblade Chronicles 2 e così via.

Pure il secondo anno di vita di Switch dovrebbe essere più che positivo, visto che è già stato annunciato un nuovo Fire Emblem, si parla di un Metroid e sicuramente Nintendo non farà mancare il suo supporto alla nuova console con altri titoli. Insomma, lo sforzo c'è ed è innegabile.

Meno innegabile e evidente quello verso le terze parti, che non stanno sicuramente facendo a gomitate per uscire su Switch. Come mai? La spiegazione, brutale ma sincera, è arrivata dal senior designer di Respawn Entertainment Mohammad Alavi, che parlando di un possibile port di Titanfall 2 per la console di Nintendo ha dichiarato:

"Negli ultimi tempi Nintendo si è confinata in una nicchia di mercato, dedicandosi ai portatili e ai bambini. Sono stati ridimensionati al punto da non ricevere il supporto delle terze parti, perché gli sviluppatori sono impegnati su PC, PlayStation 4 e Xbox One, e lì non ci sono differenze."

Per quanto possa apparire per certi versi spiacevole, l'uscita di Alavi ci racconta molto sul mercato attuale e su quelli che sono i veri obiettivi di Nintendo con Switch.

Poniamoci una domanda: ma nel caso Nintendo avesse proposto una console con un'architettura e con delle funzionalità simili a Xbox One e PlayStation 4, oltre che con una potenza tale da far girare gli stessi giochi, avrebbe davvero più possibilità di fare breccia sul mercato che con una macchina dalle funzionalità uniche come Switch?

Poche terze parti occidentali su Switch, ma è davvero così difficile capire perché?

C'è davvero spazio per un terzo concorrente nel settore occupato da Sony e Microsoft, in cui oltretutto uno dei due arranca e di giochi se ne vendono meno del preventivato (vedere strage dei tripla A del 2016)?

Con la sua uscita Alavi ha sottolineato un fatto importante, ossia che PC, Xbox One e PlayStation 4, nonostante le differenze epidermiche e nonostante le esclusive, sono considerate dai publisher come un'unica, grande base installata a cui vendere i loro giochi. In tempi e con modalità differenti, ovvio, ma senza dover investire milioni e milioni di dollari nei port.

PlayStation 4 e Xbox One erano macchine trasparenti sin dal lancio e nel loro primo anno di vita hanno potuto accogliere, senza grossi aggravi di spesa per i publisher, progetti già in sviluppo, perché di fatto il loro hardware non presentava sorprese o problemi tali da richiedere mesi agli sviluppatori per conoscerlo e sfruttarlo. Sono dei PC, con un loro sistema operativo e certi accorgimenti a mascherarli certo, (Xbox One nemmeno tanto visto che ormai ha Windows 10), ma sempre dei PC rimangono.

Switch è un'altra storia e già la sua natura ibrida avrebbe dovuto farlo capire ai più. Come portatile è eccellente, come console casalinga sembra arrancare. Per il mercato giapponese va benissimo, perché lì la maggior parte dei progetti a livello tecnologico è rimasta ancorata alla generazione 360/PlayStation 3, mentre il mercato tradizionale più forte è quello delle console portatili, che Switch proverà a occupare, checché ne dica Nintendo.

Anzi, a ben vedere per il Giappone il successo di Switch sarebbe una manna dal cielo, perché consentirebbe agli studi medi e piccoli di tirare avanti per anni senza dover per forza investire milioni (che non hanno) per aggiornarsi, traghettandoci sopra tutte le serie che attualmente escono su Nintendo 3DS e PlayStation Vita.

Poche terze parti occidentali su Switch, ma è davvero così difficile capire perché?

Per questo in patria Nintendo ha ottenuto un supporto molto maggiore che all'estero (questo fatto viene sempre sottovalutato, ma è determinante per capire la filosofia di Switch).

In occidente ovviamene la situazione è differente: qui delle console portatili ci interessa molto meno e i titoli di punta hanno certi standard tecnologici e un certo target, che semplicemente non sono propri di Switch. Non è una questione di cattiveria da parte dei publisher o di scarsa volontà da parte di Nintendo, ma semplicemente è così e non ci si può fare niente perché il target della console è un altro e il mercato che mira a creare è solo tangente a quello di PlayStation 4 e Xbox One.

Per questo motivo non si dovrebbe essere stupefatti dallo scarso supporto delle terze parti. Quando un publisher decide di convertire un gioco per una data macchina, la prima domanda che si pone è il senso commerciale del farlo. Attualmente portare su Switch un titolo come Titanfall 2 (ma anche altri) costerebbe molto in termini di sviluppo e probabilmente pagherebbe poco in termini di risultati, perché sulla carta il target della console non è quello che possa essere interessato a un gioco simile (non considerate i giocatori da forum, ma l'intero mercato nel suo complesso).

La nostra previsione è che se Switch avrà successo, le terze parti arriveranno, magari con versioni a hoc dei loro giochi. Tutto dipenderà dai primi mesi della console sul mercato.