Pur essendo uno dei titoli di maggior successo dell'ultimo periodo, Playerunknown's Battlegrounds è stato soggetto a qualche critica da parte di chi si aspetta che il gioco sia destinato a restare in Early Access per anni, come è accaduto con altri progetti tipo DayZ e H1Z1.
Durante un'intervista concessa Rock Paper Shotgun, lo sviluppatore Brendan Greene ha assicurato che con Playerunknown's Battlegrounds ciò non avverrà. "La gente ci dice che non usciremo dall'Early Access in sei mesi; accettiamo la sfida. Posso garantirvelo, sei o sette mesi e saremo fuori dall'Early Access", assicura Greene. "È una questione di onore. Finiremo questo gioco in sei mesi".
Peraltro l'ex modder ha detto di apprezzare i lavori di Bohemia e Daybreak Games e ha difeso il loro operato, dal momento che entrambe le società hanno dovuto fare i conti con una tecnologia proprietaria, mentre Playerunknown's Battlegrounds si serve di Unreal Engine.
"Lavoriamo con Unreal ed è una gioia perché Epic è focalizzata sull'engine. Ci sono 40 persone che lavorano sul codice. Se si pensa a Daybreak e Bohemia, stanno lavorando sui loro motori proprietari, ed è infinitamente più complesso", fa notare Greene. "Credo che il ForgeLight engine abbia dieci anni. Lo hanno migliorato considerevolmente da allora, ma è lo stesso con il motore di Arma, ha quindici anni. Adesso DayZ sta creando un nuovo engine, ed è una cosa che richiede tempo".
Nei giorni scorsi Bluehole Studio ha annunciato che in futuro proverà ad implementare la modalità cross-platform tra le versioni PC e Xbox One di Playerunknown's Battlegrounds.