Mentre Playerunknown's Battlegrounds continua a macinare un record dopo l'altro, il governo cinese sembra voler proibire la fruizione di tutti i giochi battle royale entro i confini nazionali.
Un recente comunicato diffuso dalla China Audio and Video and Numeral Publishing Association condanna aspramente questo tipo di prodotti, considerati diseducativi ed eccessivamente violenti.
Nel testo si imbastisce un paragone con i combattimenti nelle arene dell'Antica Roma e viene detto che l'obiettivo della sopravvivenza di un singolo individuo è contrario ai principi morali della Repubblica Cinese, andando a influenzare in modo negativo la salute mentale e fisica dei più giovani.
L'ente raccomanda inoltre alle aziende locali di non sviluppare e pubblicare giochi di questo tipo, ma anche di evitare la promozione dei suddetti contenuti attraverso competizioni eSport o generici live streaming.
Playerunknown's Battlegrounds si trova ancora in accesso anticipato su Steam. Entro la fine dell'anno è prevista l'uscita su Xbox One. La scorsa settimana il direttore creativo Brendan Greene ha dichiarato che il gioco non riceverà una campagna single-player.