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Il CEO di Intel ha venduto 39 milioni di dollari in azioni della compagnia poco prima dell'annuncio sulle falle delle CPU

Un'operazione decisamente sospetta da parte del CEO di Intel

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   05/01/2018

Intel ha già riferito che la questione è una pura coincidenza, ma ovviamente le tempistiche sono sospette e hanno fatto scatenare le teorie legate alla recente scoperta delle vulnerabilità Meltdown e Spectre.

Il CEO di Intel, Bryan Krzanich, ha venduto circa 39 milioni di dollari in azioni della propria compagnia nei mesi scorsi, appena prima che emergesse pubblicamente il problema dei processori reso noto in questi giorni. Bisogna premettere che l'operazione è stata fatta secondo tutti i crismi della regolarità, aderendo peraltro al piano 10b5-1 che prevede una procedura di preannuncio delle decisioni di vendita con un certo periodo di anticipo, in modo da evitare accuse di insider trading.

Il problema è che l'avvio dell'intera procedura, che ha poi portato alla vendita della massima quantità legalmente possibile di azioni della compagnia, risulta comunque sospetto in termini di tempistiche. Il piano di vendita potrebbe infatti essere stato avviato nel periodo di tempo nel quale Intel era venuta già a sapere dell'esistenza del problema Meltdown e Spectre, prima che queste fossero rese pubbliche. In questo modo, il CEO avrebbe evitato una perdita notevole nel valore delle azioni in borsa conseguita alla scoperta delle falle.

È probabile che le circostanze possano portare all'avvio di un'indagine da parte della Securities and Exchange Commission, dalla quale potrebbero emergere eventualmente dei profili di insider trading, anche se per il momento ci limitiamo a riportare che non c'è alcuna accusa nei confronti di Krzanich. Casomai, tutto questo può rendere ancora più delicata la questione delle falle scoperte, su cui Intel e gli altri produttori potrebbero sapere più di quanto riferito finora.