L'attore Norman Reedus ha svelato qualche nuovo dettaglio sullo sviluppo di Death Stranding. Nel corso di un podcast registrato su GamesRadar, l'artista americano ha fatto riferimento ad alcune delle tematiche portanti della nuova opera firmata da Hideo Kojima.
"Il concept è talmente strabiliante perché non si limita a prevedere di uccidere tutti quanti per vincere. È una cosa di collegamento, è esattamente il contrario", ha commentato Reedus.
"È così avanti rispetto al suo tempo, e ci sono elementi ispirati dai social media al suo interno, l'idea è che... così tanti giochi e talmente tante parti della cultura di inizio millennio siano da sole in una stanza, e si perda contatto, contatto fisico con le persone. Il gioco si svolge dopo tutto questo e il ripristino del contatto fisico. È straordinariamente interessante".
Nel corso del suo intervento, Reedus ha condiviso qualche fugace dettaglio anche per quanto riguarda le sessioni di motion capture. "Quando ci dedichiamo al motion capture vogliono che io sia semplicemente Norman. Stanno tutti in piedi e se mi gratto la testa in un certo modo dicono 'oh, fai così!" e poi lo registriamo. In definitiva finisci per cercare di non muoverti troppo, perché facendolo continueremmo a filmare! È tutto fantastico ma potremmo andare avanti così all'infinito".