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Per Josef Fares, uno degli autori di A Way Out, le avventure di Telltale e Quantic Dreams sono troppo passive

Lui vuole che il giocatore senta il gioco

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   05/02/2018
A Way Out
A Way Out
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Josef Fares di Hazelight Studios non è uno che le manda a dire. La sua sincerità, che a tratti sfocia nella brutalità, non è ben vista in un'industria fondamentalmente ipocrita come quella videoludica (come del resto lo è ogni industria), ma a noi piace.

Guardando A Way Out, il suo prossimo gioco, viene immediato confrontarlo con le avventure di Telltale Games (The Walking Dead, The Wolf Among Us) e Quantic Dream (Heavy Rain, Beyond: Due Anime e l'imminente Detroit: Become Human). In fondo sono tutti titoli cinematografici in cui le scelte del giocatore hanno delle conseguenze sulla storia narrata...

Secondo Fares non è così. Ne ha parlato nell'ultimo numero della rivista Edge, esprimendo un giudizio non troppo entusiasta sui titoli delle due società citate, che per i suoi gusti sono troppo passivi. Il suo obiettivo è dare più controllo sulla storia ai giocatori e fare in modo che "sentano il gioco". Le emozioni, che sono l'obiettivo principale dei titoli citati, non sono così importanti, dal suo punto di vista: "Non conta che (i videogiocatori ndr) piangano, ridano, sorridano o s'infurino."

Un approccio decisamente originale, che speriamo si traduca in un titolo innovativo e appassionante. Prima di lasciarvi vi ricordiamo che A Way Out è in sviluppo per PC, Xbox One e PlayStation 4.Uscirà il 23 marzo 2018.