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Molti sviluppatori indipendenti non sono contenti della chiusura di SteamSpy

SteamSpy era un grande strumento per studiare l'andamento del mercato

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   11/04/2018

Come già raccontato, Valve, probabilmente per prevenire l'arrivo di una legge europea sulla privacy che diverrà operativa dal mese prossimo, modificherà presto le impostazioni di default di Steam, nascondendo i dati legati alle attività degli utenti. A subire le conseguenze di tale scelta sarà soprattutto SteamSpy, una delle principali fonti di dati sulla piattaforma di Valve, non solo relativamente alle vendite dei singoli giochi, ma anche per quanto riguarda le tendenze del mercato e la geografia del mercato videoludico.

Tra gli utenti è in atto una forte discussione sulla bontà o meno della novità, discussione che in realtà coinvolge anche degli sviluppatori indipendenti, molti non proprio contenti della mossa di Valve, come riporta il sito PCGamesN. Il motivo del risentimento viene spiegato da Chris Wilson, sviluppatore di Path of Exile, Charles Griffiths, design director di Sexy Brutale e Paul Kilduff-Taylor di Mode 7, che parlano apertamente di un danno per la scena indie, dato che SteamSpy permetteva di accedere a dei dati preziosi per sviluppatori con un budget limitato, dati che gli consentivano di tenere d'occhio l'andamento del mercato e, magari, di scegliersi una nicchia in cui collocarsi, senza necessariamente andarsi a scontrare con le grandi produzioni.

Per Kilduff-Taylor in particolare, l'impossibilità di tenere d'occhio il mercato porterà molti sviluppatori a uscirne. Una voce contraria è quella di Raúl Rubio Munárriz di Tequila Works, secondo cui Valve ha fatto solo ciò che gli utenti gli hanno chiesto.