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God of War, Cory Barlog e il lato umano delle produzioni videoludiche

Anche dietro i colossal videoludici ci sono delle persone, e spesso si giocano tutto

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   20/04/2018
God of War
God of War
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La reazione di Cory Barlog alle prime recensioni di God of War non è qualcosa che si vede spesso nel nostro ambiente. In pratica Barlog si è filmato con il notebook mentre guardava per la prima volta i voti assegnati al gioco che ha diretto, documentando l'emozione (e finanche le lacrime) che ha posto fine a cinque anni di duro lavoro, culminato con l'immancabile crunch che sempre più spesso accompagna le fasi finali della produzione dei videogame, specie quelli più attesi.

Qualcuno ha asserito che si trattasse di una messinscena, di una clip "emozionale" creata apposta per suscitare empatia nei confronti di chi ancora non aveva scelto se acquistare o meno il gioco al day one, ma francamente bisogna essere miopi per non scorgere la genuinità del video che Barlog ha avuto il coraggio di pubblicare, convinto che versare qualche lacrima non esponga le debolezze di una persona, bensì semplicemente la sua umanità.

Cinque anni di lavoro in cui Sony e Santa Monica Studio hanno scommesso su di lui, la consapevolezza di aver realizzato un prodotto eccellente ma al contempo il timore che qualcuno potesse vederla diversamente, come del resto talvolta accade: nei pochi minuti del video tutti questi sentimenti si alternano in rapida successione, ma come sappiamo alla fine è andata bene, God of War è piaciuto tantissimo alla critica e i primi dati sulle prenotazioni lasciano presupporre un grande successo anche di pubblico, sebbene per confermarlo servirà qualche giorno ancora.

Cory Barlog ha insomma voluto darci una duplice lezione con questa sua uscita, confermando da un lato che passione e competenza, miscelate a idee nuove e ispirate, possono dar vita a risultati straordinari, a maggior ragione quando supportati da un altissimo livello produttivo; dall'altro mettendo a nudo il lato umano che sta dietro anche (e soprattutto!) a progetti di così ampio respiro, che impegnano tantissime persone per diversi anni e per poi affrontare il responso della stampa e delle vendite, non sempre positivi.

Sempre più persone sono convinte del fatto che i videogame siano una vera e propria forma d'arte, specie nelle loro declinazioni narrative più complesse e coinvolgenti, e God of War non fa che rafforzare tale tesi una volta di più. Il titolo di Santa Monica Studio stabilisce insomma nuovi standard, e siamo certi che altri sviluppatori (altrettanto "umani", ne siamo certi) raccoglieranno il suo guanto di sfida per provare a fare ancora meglio.