Sarà forse una nostra impressione ma sembra che l'accoglienza per Shadow of the Tomb Raider, presentato oggi con un nuovo trailer e un evento dedicato alla stampa da cui è emerso anche il nostro Provato, sia stata tutto sommato un po' tiepida. Dopo giorni di isteria collettiva su God of War e l'hype diffuso per altri titoli in arrivo quest'anno, il terzo capitolo della "trilogia delle origini" per Lara Croft sembra essere rimasto un po' compresso in una posizione diversa da quella che gli sarebbe più consona, da nuova introduzione di una delle serie storiche del panorama videoludico.
Un elemento che sembra avere un po' deluso è il fatto di aver scelto un trailer composto interamente in computer grafica, senza mostrare dunque alcuna parte di gameplay effettivo, cosa lasciata all'esperienza diretta degli addetti stampa che sono stati invitati alla presentazione di questi giorni. Sebbene risultino sempre altamente spettacolari, i trailer siffatti ormai non stupiscono più nessuno visto il livello medio raggiunto dalle varie case produttrici, dunque non riescono ad essere indicativi della qualità del gioco, riuscendo tutt'al più a presentare qualcosa del concept, della trama e dell'ambientazione del gioco. Speriamo a questo punto che, vista la vicinanza con le fiere estive, Square Enix abbia scelto di mostrare il gameplay al pubblico nel corso dell'E3 o della Gamescom. In ogni caso, quanto visto ha sicuramente soddisfatto coloro che hanno apprezzato già i primi due capitoli della serie reboot di Tomb Raider.
Il ritorno alla giungla è un netto segno di continuità con il passato, così come la maturità di Lara Croft che sembra essere tornata ad essere una discreta macchina da guerra in questo capitolo. La scelta del sud America e i riferimenti a un'apocalisse incombente sono intriganti e lasciano spazio a possibili intromissioni dell'elemento sovrannaturale che è un po' mancato nella nuova trilogia finora e che risulta ancora molto atteso dai fan. Quello che più conta, comunque, è che il gameplay si è dimostrato solido anche in questo caso, sebbene non foriero di grosse novità rispetto ai capitoli precedenti, ma questo non è necessariamente un punto negativo. La maggiore quantità e importanza delle tombe è invece sicuramente un elemento positivo per tutti, visto che rappresentano probabilmente la massima espressione del level design del nuovo corso di Tomb Raider. Tutto sommato, i dubbi su questo fronte, emersi anche in seguito alla decisione di effettuare una rotazione sugli sviluppatori e mettendo Eidos al comando con Crystal Dynamics spostata sugli Avengers, sembrerebbero essere fugati in buona parte, ma non del tutto scomparsi.
Il rischio maggiore, tutto sommato, potrebbe essere di ordine strategico: il lancio fissato al 14 settembre posiziona Shadow of the Tomb raider tra Spider-Man e Red Dead Redemption 2, due titoli di enorme calibro e in qualche modo concorrenti dell'avventura di Lara Croft, essendo entrambi incentrati soprattutto sul single player con impronta più o meno narrativa. I suoi nemici peggiori potrebbero dunque essere Peter Parker e John Marston (o chi per lui) più che Trinity, e la nostra eroina dovrà dare davvero fondo a tutte le sue capacità per venirne a capo. Ovviamente questo non inficia l'indubbia qualità del gioco, ma considerando quanto Square Enix sia sensibile al successo commerciale della serie (il reboot del 2013 a fronte di oltre tre milioni di copie vendute nel primo anno fu considerato al di sotto delle aspettative dal publisher) speriamo veramente che l'affollamento di settembre non ponga difficoltà alla conferma di Tomb Raider sul mercato contemporaneo.
