La richiesta di Valve ad alcuni publisher e sviluppatori di rimuovere i contenuti a tema sessuale dai loro giochi su Steam, in seguito a quanto pare alle pressioni di un'associazione culturale USA di stampo religioso, associabile alla destra americana più oltranzista, ha portato a un gran numero di proteste e all'avanzata di diversi concorrenti del negozio digitale di Valve, che hanno subito provato ad accalappiare le simpatie dei censurati e dei loro fan.
La situazione deve essere evidentemente precipitata, dato che Valve ha infine fatto una decisa marcia indietro sulla questione, inviando una seconda comunicazione ai soggetti colpiti in cui li ha invitati a ignorare le scadenze contenute nella prima missiva. Pare che ora i giochi saranno revisionati singolarmente da Valve stessa e che solo poi saranno prese le decisioni più opportune. Insomma, in questo caso le polemiche, con tanto di petizione arrivata a più di 10.000 firme in meno di 24 ore, sono servite e Valve farà quello che dovrebbe fare prima di mettere in vendita un qualsiasi prodotto nel suo negozio: controllarlo. Del resto il rischio censura non è ancora sventato, perché i risultati del processo di revisione non sono scontati.
