Secondo quanto riportato dalla BBC, due organizzazioni per i diritti umani hanno accusato i videogiochi di consentire la violazione del diritto internazionale in diversi casi.
"Trial" e "Pro Juventute", questi i nomi dei gruppi umanitari, per giungere alla conclusione si sono dedicati a titoli a carattere maturo come Call of Duty 4, 24: The Game, Far Cry 2 e Metal Gear Solid, tra gli altri, in modo da verificare se "alcune scene e azioni commesse dai giocatori potessero costituire violazioni del diritto internazionale, in un contesto reale". Il risultato è stato positivo (nel senso che ha confermato il dubbio), a quanto pare.
Secondo un'altra campana, per la precisione il giornalista John Walker di Rock Paper Shotgun, tali scelte controverse effettuate in termini di sceneggiatura o level design sono giustificate dalla volontà di fornire un'esperienza immersiva e quanto più possibile emozionante per il giocatore, che a sua volta nella maggior parte dei casi sa bene che quello che sta facendo non è un comportamento lecito secondo le leggi militari internazionali e men che meno appropriato.