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The Pro: un abuso su Live o no?

Stephen Toulouse si schiera dalla parte del moderatore

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   22/02/2010
Call of Duty: Modern Warfare 2
Call of Duty: Modern Warfare 2
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C'è un video su YouTube che negli ultimi giorni ha fatto un po' il giro di internet, almeno per quanto riguarda i siti e i forum dedicati ai videogiochi.

In questo, si vede quello che pare un abuso da parte di un moderatore di Xbox Live chiamato "The Pro", il quale durante una partita a Call of Duty: Modern Warfare 2 avrebbe deliberatamente "bannato" dal servizio online di Microsoft alcuni giocatori senza evidenti e giuste cause. L'utente sostiene che lui, e diversi altri insieme a lui, sarebbe stato bannato sostanzialmente per non aver fatto nulla di male, in quello che pare un accesso di onnipotenza di questo "The Pro".

Oggi compare anche la risposta ufficiale da parte di Microsoft, attraverso il portavoce Stephen Toulouse. Quest'ultimo sostiene che l'audio di scarsa qualità presente nel video in questione sarebbe dovuto ad un'operazione di editing effettuata per cancellare e sostituire alcune parti delle conversazioni che sono effettivamente avvenute durante la partita a Call of Duty: Modern Warfare 2: "l'audio è stato chiaramente modificato in modo da omettere le minacce e le violazioni ai termini di utilizzo" del servizio online effettuate dall'utente al moderatore, che avrebbe poi deciso di effettuare l'operazione di espulsione. Sempre secondo Toulouse, i riferimenti al "ban" fatti da The Pro durante il video sarebbero da collegare al caso in cui vengano trovati utenti con una console modificata. In ogni caso, il responsabile Microsoft ha riferito di voler comunque parlare con The Pro sul tono utilizzata durante l'episodio in questione, ma il video secondo la posizione ufficiale di Xbox Live sarebbe stato modificato per cancellare le violazioni che gli utenti avrebbero effettuato. Il video lo riportiamo qui sotto, l'audio è certamente di qualità non eccelsa, ma al momento è difficile stabilire da che parte stia la ragione, in attesa di indagini più accurate (se ce ne dovessero essere).