Il presidente di Nintendo of America Reggie Fils-Aime si rende bene conto di avere qualche problema con i giochi cosiddetti da hardcore, o meglio "core", come li chiamano ultimamente oltreoceano.
Questi sono i giochi creati pensando al pubblico di giocatori appassionati, dunque meno adatti all'utenza casual. Fils-Aime prende ad esempio Bioshock 2 e Dante's Inferno, dei quali riconosce indubbiamente i meriti tecnologici e ludici, ma esaminando i dati di vendita forniti da NPD mette in dubbio il successo di questi giochi. Le loro vendite, infatti, caratterizzate da un ciclo piuttosto corto, difficilmente coprono gli investimenti e forniscono un sostanzioso ritorno economico, secondo il presidente di NoA.
Eì un problema quando si tratta di incentivare i third-party a sviluppare su una propria piattaforma: Nintendo, secondo Fils-Aime, non è in grado di sviluppare titoli del genere, mentre riesce bene ad attrarre un vasto pubblico composto da persone che vanno dai 5 ai 95 anni, che apprezzano i giochi casual ma anche titoli più impegnativi come Metroid o Zelda. Restano fuori i giochi "core", quelli più propriamente d'azione e più impegnativi, e per coprire la richiesta di tali prodotti è necessario affidarsi alle terze parti. Wii e Nintendo DS, dall'alto dei loro (rispettivamente) 67 e 120 milioni di unità piazzate nel mondo, possono garantire un buon ritorno a coloro che hanno intenzione di dedicarsi allo sviluppo di titoli hardcore, tuttavia resta un'operazione rischiosa, se la risposta che il pubblico riserva a tali giochi è quella vista finora.