Il game director di Naughty Dog al lavoro su Uncharted 3: Drake's Deception, Justin Richmond, ha affermato in un'intervista pubblicata da Eurogamer.net che il nuovo capitolo della serie avrà un approccio più libero e aperto dei precedenti.
Non si tratterà in ogni caso di un "open world", come l'ambientazione desertica potrebbe suggerire, poiché non è una tipologia di gioco che si confaccia particolarmente al gameplay tipico della serie, ma sicuramente si tratterà di un'ambientazione esplorabile più liberamente rispetto a quanto accaduto in passato.
D'altra parte, se il protagonista si ritrova disperso nel deserto è necessario che il giocatore si ritrovi immerso in una situazione simile, restituendogli le giuste impressioni. Il deserto, da parte sua, non è tuttavia una distesa immensa percorribile liberamente, ci sono delle barriere naturali che i grafici e alcuni sviluppatori Naughty Dog hanno potuto vedere e toccare con mano direttamente nel deserto dell'Arabia, dove sono stati mandati per prendere contatto con l'ambientazione da ricreare poi in digitale. Ad esempio, racconta Richmond, ci sono dune che non si riescono ad oltrepassare, che offrono un certo tipo di contrasto al proprio avanzare rendendole invalicabili. Cose di questo genere saranno riprodotte nel gioco in maniera inedita, dice Richmond, insieme ad altre caratteristiche che faranno in modo di creare un'ambientazione vasta ma anche "densa", non dispersiva.