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Acquisizione Activision: l'FTC rigetta le accuse di collusione con la CMA del CEO Bobby Kotick

L'FTC ha risposto alle accuse di collusione mosse da Bobby Kotick, il CEO di Activision, secondo cui ha influenzato il giudizio dell'antitrust inglese.

NOTIZIA di Stefano Paglia   —   28/04/2023
Acquisizione Activision: l'FTC rigetta le accuse di collusione con la CMA del CEO Bobby Kotick

Come riportato dal portale Reuters, un ufficiale della Federal Trade Commission ha rigettato le gravi accuse mosse da Bobby Kotick, il CEO di Activision Blizzard, secondo cui l'antitrust statunitense avrebbe condizionato la decisione del CMA di bloccare l'acquisizione della società da parte di Microsoft nel Regno Unito.

Breve riassunto per chi non sapesse di cosa stiamo parlando. Pochi giorni fa l'antitrust britannico ha definitivamente bocciato l'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft. Successivamente il CEO Bobby Kotick non solo ha dichiarato di essere deluso dal verdetto, ma ha anche insinuato che Lina Khan dell'FTC e il capo del CMA si sono incontrati a Washington una settimana e mezzo fa per discutere della manovra (che è fondamentalmente reato di collusione). Non solo, ha dichiarato anche che "il CMA è uno strumento nelle mani dell'FTC" che viene sfruttato per far naufragare l'acquisizione.

Insomma, parliamo di accuse gravissime e comprensibilmente l'FTC ha deciso di chiarire la situazione. Stando alla versione dei fatti fornita a Reuters, c'è stato effettivamente un incontro a Washington tra Lina Khan e il capo del CMA, ma in tale occasione non è stato discusso in nessun modo l'acquisizione di Activision Blizzard.

"La FTC non è assolutamente collusa con la CMA o qualsiasi altro regolatore internazionale su qualsiasi proposta di fusione. Quando un accordo appare palesemente anticoncorrenziale, i regolatori indipendenti dell'antitrust possono semplicemente fare le proprie valutazioni", ha affermato il portavoce Douglas Farrar.

Farrar ha anche affermato che l'agenzia lavora con altri esecutori dell'antitrust "e lo fa da decenni sia sotto presidenti repubblicani che democratici, una pratica da sempre accolta favorevolmente dal mondo degli affari. Ma non esternalizziamo mai la nostra autorità".