Da tempo, i dipendenti di Activision Blizzard stanno cercando di organizzarsi in una unione sindacale in modo da poter proteggersi e far valere i propri diritti in maniera più sistematica, un'operazione che l'attuale management non vede propriamente di buon occhio ma che non verrebbe ostacolata da Microsoft, in base a quanto riferito.
Gli sforzi per sindacalizzarsi stanno avendo luogo in questi mesi, da quanto sono iniziate le accuse contro i manager e sono emersi i vari scandali sull'ambiente di lavoro tossico in Activision Blizzard. Il procedimento non è semplice, soprattutto all'interno di un publisher attualmente nel caos organizzativo e nel bel mezzo di un processo di acquisizione enorme.
Di fatto, la possibilità di costituire un sindacato dovrebbe comunque ottenere il nulla osta anche da Microsoft, nel caso in cui l'acquisizione andasse a buon fine. Per il momento, la risposta è positiva da parte di Redmond: "Microsoft non ostacolerebbe il procedimento, nel caso in cui Activision Blizzard riconoscesse la costituzione di una unione dei lavoratori", ha scritto un portavoce di Microsoft ad Axios.
"Microsoft rispetta il diritto degli impiegati di Activision Blizzard a scegliere di essere rappresentati da un'organizzazione di lavoratori, e onoreremo tali decisioni". Il fatto è che, in ogni caso, tutto dipende per ora dal management di Activision Blizzard, che in precedenza non si era dimostrato molto entusiasta dell'idea.
La richiesta di riconoscimento eventuale a Microsoft è stata presentata in particolare dallo staff QA di Raven, colpito duramente da vari licenziamenti e dunque deciso a far valere i propri diritti con la costituzione di una Game Workers Alliance. Per il momento non è stato trovato ancora un accordo con il CEO Bobby Kotick e il consiglio di amministrazione, ma almeno sappiamo che per Microsoft la costituzione del gruppo non sarebbe un problema.