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AGCOM blocca sei siti di stream ripping: permettevano di scaricare video interi da YouTube gratis

L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha bloccato sei siti che permettevano di scaricare illegalmente musica e video da piattaforme come YouTube.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   22/07/2024
I loghi di YouTube e AGCOM

L'AGCOM ha recentemente inferto un duro colpo alla pirateria in Italia, bloccando sei siti web che consentivano il cosiddetto "stream ripping", ovvero la pratica illegale di scaricare audio e video da contenuti online. L'intervento dell'Autorità è avvenuto su segnalazione della Federazione contro la Pirateria Musicale e Multimediale (FPM), a tutela dei diritti d'autore e della proprietà intellettuale.

Lo stream ripping rappresenta infatti la forma più diffusa di violazione del diritto d'autore nel settore musicale, costituendo un terzo degli illeciti rilevati. Questa pratica, in forte crescita negli ultimi mesi, consente di scaricare facilmente file audio e video da piattaforme come YouTube, semplicemente inserendo il link del contenuto desiderato.

Secondo i dati forniti dalla Federazione Industria Musicale Italiana (FIMI), questi siti illegali registravano una media di 10 milioni di accessi dall'Italia al mese, con un aumento del 10% nel primo quadrimestre del 2024. Un fenomeno preoccupante che danneggia l'industria musicale, e non solo.

L'azione dell'AGCOM rappresenta un importante segnale di contrasto alla pirateria online e di tutela del diritto d'autore. Il blocco dei sei siti, inclusi i domini dedicati alle versioni mobili, limita l'accesso a strumenti che facilitano la violazione della proprietà intellettuale. FIMI non ha specificato quali siano i siti bloccati, quindi fateci sapere nei commenti se vi siete imbattuti in qualcuno di quelli colpiti dal provvedimento.

Le parti coinvolte hanno poi evidenziato che la lotta alla pirateria è un impegno continuo e richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga istituzioni, industria musicale e utenti. È fondamentale sensibilizzare il pubblico sui danni causati dalla pirateria e promuovere l'utilizzo di piattaforme legali per l'accesso a contenuti musicali e video.

Voi che cosa ne pensate? Interventi come questi possono limitare la diffusione della pirateria su piattaforme come YouTube? Oppure trovate anacronistici questo tipo di provvedimenti in un mondo dove musica e video sono sempre a portata di clic? Fateci sapere la vostra opinione nei commenti qua sotto.