Il Presidente della divisione gaming di Netflix, Alain Tascan, ritiene che le future generazioni non useranno le console per giocare. Anzi, secondo lui i ragazzini non sono interessati alle console, tanto da non sognare un'eventuale PlayStation 6.
La dichiarazione è arrivata in un'intervista con The Game Business, concessa dopo un evento di presentazione tenuto a San Francisco, in cui a Tascan è stato chiesto se Netflix volesse tentare la strada delle console. Lui, come la compagnia, non sono però sicuri di cosa potrà offrire un'eventuale PlayStation 6.
Niente console
"Per quanto riguarda le console, abbiamo iniziato a guardare a un futuro in cui la piattaforma è indifferente", ha spiegato. "Prendete la generazione dei più giovani. I bambini di otto e dieci anni sognano di possedere una PlayStation 6? Non ne sono sicuro. Vogliono interagire con gli schermi digitali, qualunque essi siano, ovunque si trovino, anche in macchina. Con le console si pensa all'alta definizione, si pensa al controller. È un modello vecchio, che penso ci limiterebbe."
Non che a Tascan non piacciano le console, visto che tra le sue preferite figura il Wii di Nintendo. Inoltre il suo curriculum vanta periodi passati dentro EA, Ubisoft ed Epic Games, quindi sa come funziona lanciare giochi su console. Netflix, però, guarda altrove.
Del resto il business di Netflix si è sviluppato sin da subito con una filosofia multischermo, nel senso che la compagnia ha mirato a raggiungere tutti gli schermi possibili con il suo abbonamento di video streaming. Gli stessi videogiochi sono pensati per esser fruibili da telefoni, tablet e altri apparecchi smart, senza i limiti imposti dalle console. Durante l'evento Tascan ha chiarito che Netflix raddoppierà gli sforzi su questa strategia sviluppando party game e affermandosi come un hub per bambini e famiglie di giocatori.
Insomma, l'idea è quella di giochi per tutti, fruibili ovunque senza alcuna complicazione. Un obiettivo non da poco che riporta il videogioco alla sua dimensione di giocattolo tecnologico, più che di esperienza da vivere.