Alan Wake Remastered è stato al centro di un'intervista in cui alcuni componenti di Remedy Entertainment hanno parlato della mancanza dell'HDR e del ray tracing nella remaster, rivelando anche alcuni interessanti retroscena.
Nella nostra recensione di Alan Wake Remastered abbiamo parlato di come il comparto tecnico del gioco sia stato migliorato, principalmente grazie all'aumento della risoluzione e del frame rate, ma anche all'aggiunta di texture, shader ed effetti.
"Lo sviluppo ha richiesto circa sedici mesi", ha dichiarato Thomas Puha, communications director di Remedy. "Avevamo l'originale del 2010 per Xbox 360, che ai tempi sembrava magnifio ma girava a qualcosa come 540p. Poi è arrivata la versione PC del 2012 che già introduceva alcuni miglioramenti significativi."
"Per portare il gioco sulle nuove piattaforme abbiamo dovuto rifare un sacco di cose, passare tutti gli elementi alle DirectX 12. D3T (il team di sviluppo che ha lavorato alla remaster, NdR) ha modificato oltre 100.000 asset, dunque qualsiasi cosa dagli oggetti ai modelli dei personaggi ha ricevuto un upgrade."
"Abbiamo anche modificato il modello di Alan Wake perché somigliasse all'attore e ciò aggiunge coerenza al gioco, visto che ci sono quelle sequenze live action con Ilkka Villi. Il vecchio modello aveva un aspetto differente."
Per quanto riguarda il ray tracing, la decisione di non inserirlo è dipesa dall'eccessivo lavoro necessario. "Non è mai stato nei piani perché la remaster gira sul vecchio motore grafico di Remedy, anche se in una versione migliorata, e non è dunque un progetto che implicava il passaggio al Northlight, che avrebbe richiesto un impegno molto maggiore."
L'HDR, la cui assenza ha scatenato qualche polemica, non rientrava invece nella visione originale di Remedy Entertainment per Alan Wake, che è stato appunto concepito senza utilizzare quella tecnologia.
Puha ha anche rivelato che c'è voluto molto tempo per realizzare una remaster di Alan Wake in quanto Remedy Entertainment ha riottenuto i diritti di pubblicazione del gioco solo nel 2019.
Il team rimane comunque molto grato a Microsoft: senza il suo supporto il progetto non si sarebbe mai concretizzato, e nel 2017 la casa di Redmond è stata di grande aiuto nel risolvere un problema con i diritti musicali che aveva costretto Remedy a ritirare il titolo dalla vendita.