Sapete la storia che gli occhi umani non vedono più di 30 FPS inventata per giustificare i videogiochi che non vanno a 60 frame per secondo? Potrebbe non essere del tutto falsa.
Uno studio intitolato "The speed of sight: Individual variation in critical flicker fusion thresholds" (La velocità della vista: variazione individuale della soglia critica di fusione dello sfarfallio) pubblicato sulla rivista accademica Plos One illustra un esperimento in cui i partecipanti sono stati incaricati di osservare una sorgente luminosa che sfarfallava velocemente e di identificare quando sembrava diventare costante. Alcuni percepivano la luce come un fascio costante quando lampeggiava a circa 35 volte al secondo, mentre altri erano in grado di identificare che la luce era tremolante a una velocità di 60 volte al secondo o superiore.
Lo studio è stato ripetuto in più occasioni con gli stessi partecipanti e i ricercatori hanno scoperto che, pur essendoci una variazione significativa tra gli individui, i soggetti che riuscivano a percepire la luce tremolante a velocità più elevate erano in grado di farlo ripetutamente.
Bisogna però ricordare che la percezione della luce tremolante è solo una parte di ciò che ci permette di percepire il movimento. In precedenti test è stato dimostrato che le immagini in movimento richiamano sistemi visivi diversi da quelli che elaborano la sola luce e, inoltre, la percezione visiva può essere allenata per migliorare.
Il commento di un neurobiologo
Il professor Kevin Mitchell, neurobiologo del Trinity College di Dublino, ha dichiarato: "Riteniamo che le differenze individuali nella velocità di percezione possano diventare evidenti in situazioni ad alta velocità in cui è necessario localizzare o seguire oggetti in rapido movimento, come negli sport con la palla, o in situazioni in cui le scene visive cambiano rapidamente, come nei giochi competitivi".
"Potrebbero avere un vantaggio sugli altri prima ancora di prendere in mano una racchetta e colpire una pallina da tennis, o di afferrare un controller e lanciarsi in un mondo di fantasia online".
In altre parole, alcune persone potrebbero avere un naturale vantaggio in alcune situazioni, ma come detto non è l'unico fattore in gioco e l'allenamento può fare la differenza. La prossima volta che qualcuno vi batte in un gioco online, però, mandategli il link a questa notizia come giustificazione.