La battaglia tra Apple ed Epic Games non è ancora finita, a quanto pare, con la casa di Cupertino che ha deciso di ricorrere nuovamente in appello per ribaltare la sentenza che ha dato ragione alla casa di Fortnite sul fatto di poter rimandare a store esterni per gli acquisti in-app.
La battaglia legale è iniziata anni fa, con il casus belli di Fortnite: il gioco venne rimosso all'improvviso da App Store e Google Play a causa di un nuovo sistema di monetizzazione che era stato introdotto da Epic Games, in grado di consentire pagamenti diretti per le microtransazioni direttamente al publisher, senza passare dai meccanismi standard dello store.
Questo fatto ha scoperchiato il vaso di Pandora delle tariffe applicate agli acquisti sugli store, vero oggetto del contendere per quanto riguarda il caso legale in questione, con Epic Games a richiedere un trattamento più equo per sviluppatori e publisher rispetto alla tassa del 30% richiesto dai gestori degli store.
La battaglia legale tra Apple ed Epic Games
La lotta ha avuto un esito parzialmente positivo per Epic Games, sia perché ha sensibilizzato sulla questione delle gabelle troppo pesanti imposte dai produttori, sia perché la Corte della California che si è occupata del caso si è espressa a favore di Epic per quanto riguarda la regola di "anti-steering" richiesta da Apple.
Il giudice Yvonne Gonzalez-Rogers ha dato ragione a Apple per 9 dei 10 punti in questione, tuttavia l'unico punto a favore di Epic Games si è rivelato molto importante, tanto da ossessionare la casa di Cupertino che è ricorda in appello già una volta contro la decisione.
In base a quanto stabilito dal giudice, Apple non può bloccare la possibilità degli sviluppatori di deviare la monetizzazione delle microtransazioni dallo store principale verso sistemi indipendenti. La casa di Cupertino ha deciso ora di ricorrere alla Corte Suprema degli Stati Uniti, facendo leva su alcuni cavilli legali come l'impossibilità di poter deliberare sul piano nazionale in un caso che ha sede presso una corte distrettuale specifica.
Già in precedenza Apple non è riuscita a ribaltare la decisione, vedremo cosa succederà questa volta.