L'Unione Europea ha avviato una nuova indagine su Apple, accusando l'azienda di Cupertino di violare le norme a tutela dei consumatori attraverso pratiche di geo-blocking. L'indagine, condotta dalla Commissione Europea e dalla rete di Cooperazione per la tutela dei consumatori (CPC), si concentra su App Store, iTunes Store, Arcade, Books, Podcasts e Apple Music.
Secondo l'UE, Apple limita ingiustamente l'accesso ai propri servizi digitali in base alla nazionalità o al paese di residenza degli utenti.
Le possibili sanzioni
Le restrizioni riguardano diversi aspetti: l'obbligo di utilizzare metodi di pagamento emessi nel paese di registrazione dell'account Apple, l'impossibilità di scaricare app offerte in altri paesi dell'UE/EEA e la presenza di interfacce specifiche per ogni regione, difficilmente modificabili dagli utenti.
"Nella versione app di questi servizi, i consumatori possono accedere solo all'interfaccia del paese in cui hanno registrato il proprio account Apple e incontrano notevoli difficoltà nel modificarla, il che non è consentito dalle norme anti-geo-blocking dell'UE", ha dichiarato la rete CPC. Le normative europee vietano espressamente qualsiasi forma di discriminazione basata sulla nazionalità o residenza dei clienti all'interno del mercato unico.
La commissaria europea Margrethe Vestager ha ribadito la ferma posizione dell'UE contro il geo-blocking: "Stiamo intensificando la lotta contro il geo-blocking. Nessuna azienda, grande o piccola, dovrebbe discriminare ingiustamente i clienti in base alla loro nazionalità, al luogo di residenza o al luogo di stabilimento".
Apple ha un mese di tempo per presentare un piano che garantisca la conformità alle normative europee, pena l'avvio di "misure coercitive" che potrebbero tradursi in sanzioni fino al 4% del fatturato globale annuo. Questo nuovo scontro con le autorità europee si aggiunge alle precedenti controversie che hanno visto Apple protagonista, come la multa da 1,84 miliardi di euro per violazioni antitrust nel 2021 e la possibile sanzione da 38 miliardi di dollari per pratiche "anti-steering".
La vicenda solleva importanti interrogativi sul futuro delle politiche commerciali di Apple in Europa e sul delicato equilibrio tra la libertà d'impresa e la tutela dei consumatori nel mercato digitale. Resta da vedere quale sarà la risposta di Apple a queste accuse e come la Commissione Europea intenderà procedere per garantire il rispetto delle normative a tutela dei consumatori.