Verso la metà dell'anno potrebbe arrivare una decisione riguardo al controllo esercitato da Apple sul software e sull'hardware.
L'ecosistema Apple "intrappola i consumatori", a detta del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.
Il consolidato modello della Mela rappresenta uno dei suoi principali fattori di forza, che incoraggia gradualmente gli utenti a investire migliaia di dollari nell'esperienza dei suoi prodotti.
Tuttavia, è anche una strategia aziendale che ha messo il gigante tecnologico in acque torbide: secondo un recente rapporto, un'indagine antitrust sta per concludersi e potrebbe sfociare in una causa legale nel secondo semestre di quest'anno.
Apple Watch, iMessage, AirTags, Apple Pay
Secondo il New York Times, l'indagine attuale mette in luce le strategie di Apple che vincolano i consumatori all'uso concomitante dell'hardware e del software dell'azienda, tenendo al contempo i concorrenti al di fuori della scena.
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha evidenziato diverse pratiche anti-concorrenziali di Apple.
Il vasto caso ha preso in esame varie questioni, tra cui la chiusura ai concorrenti nell'utilizzo di iMessage, con il più recente caso che coinvolge Beeper, laddove Apple ha impedito ai possessori di smartphone Android di interagire con i messaggi.
Si è discusso anche del motivo per cui Apple Watch si integra meglio con iPhone rispetto ad altri dispositivi, sebbene potrebbe essere dovuto più a ottimizzazioni software che a pratiche anti-concorrenziali.
Altre osservazioni riguardano il limitare dei servizi di localizzazione per dispositivi concorrenti agli AirTags, il blocco delle società finanziarie dall'offrire servizi di pagamento contactless simili ad Apple Pay, l'impatto della trasparenza nel tracciamento delle app sulle entrate degli inserzionisti e altri aspetti.
Un pessimo momento
Diverse grandi aziende come Meta, Spotify, Beeper, Tile e altre, hanno collaborato con gli investigatori antitrust.
La decisione definitiva su una possibile azione legale è tuttora però in sospeso.
È importante che Apple abbia la possibilità di esporre il proprio punto di vista, anche se finora non è stata convocata per difendere la sua posizione in vista dell'eventuale avvio di un processo.
Secondo il rapporto, le azioni del Dipartimento di Giustizia dipenderanno dalla risposta di Apple alle normative dell'Unione Europea relative all'adozione dell'interfaccia USB-C e altri requisiti.
Fino ad oggi, Apple ha seguito le regole adottando la porta di ricarica "a norma" su tutta la serie di iPhone 15, ma c'è ancora il problema di implementare un sistema che consenta l'utilizzo di store di app di terze parti in diverse regioni. Le critiche non arrivano solo dall'Europa, ma anche dall'oriente.
Non è un inizio di anno facile per la compagnia più nota al mondo, quindi sarà interessante vedere come si svilupperanno le cose nelle prossime settimane e mesi.