Apple ha annunciato una mossa destinata a modificare in maniera sostanziale l'ambiente di sviluppo su iOS e Mac, con il taglio delle commissioni al 15% sugli introiti dei software in vendita su App Store, ovvero una riduzione del 50% rispetto a quanto Apple prendeva finora.
Il taglio della commissione non riguarderà tutti, ma sarà destinato a quegli sviluppatori che rimangono sotto a 1 milione di dollari di ricavi annuali, dunque esclude i publisher di grosse dimensioni ma comprende una grande quantità di sviluppatori indie e compagnie minori che vendono giochi e software su App Store.
In un certo senso, si realizza quello che Epic Games auspicava con la sua famosa crociata di Fortnite contro Apple, ovvero l'abbattimento della quota richiesta dal produttore e gestore di App Store agli sviluppatori, ma avviene in un modo che esclude, tra gli altri, proprio Epic Games, in maniera piuttosto ironica.
La risoluzione di Apple è infatti basata sul reddito degli sviluppatori, escludendo dunque i publisher e le compagnie di grosso calibro, che continueranno a pagare il 30% come sempre, ma dando una bella boccata di ossigeno agli sviluppatori indie e di dimensione minore che pagheranno la metà, ovvero il 15%.
La manovra rientra nell'App Store Small Business Program, che dovrebbe peraltro comprendere "l'ampia maggioranza" di coloro che vendono prodotti attraverso App Store, secondo quanto riferito dalla stessa Apple. Il nuovo regime partirà dal primo gennaio 2021 con ulteriori informazioni che verranno rilasciate in seguito, gli sviluppatori dovranno fare richiesta di entrare all'interno del programma e dovranno probabilmente attraversare una fase di verifica e certificazione, ma dal prossimo anno il regime fiscale di App Store sembra sia destinato ad essere più equo.
A questo punto attendiamo di vedere anche quale sarà la risposta di Epic Games ancora impegnata nella battaglia legale con Apple per l'esclusione di Fortnite, anche se la nuova misura non comprenderà la compagnia in questione.