Brad Smith, il presidente di Microsoft, ha dichiarato che la compagnia ha offerto a Sony un accordo dove si impegna a pubblicare su PlayStation i giochi del franchise di Call of Duty per 10 anni, confermando dunque il report di alcune settimane fa del New York Times.
La conferma arriva da un editoriale scritto dallo stesso Smith su Wall Street Journal Opinion, in cui spiega perché un'eventuale opposizione da parte della FTC statunitense all'acquisizione di Activision Blizzard sarebbe "un grave errore" che limiterebbe la concorrenza.
Il presidente di Microsoft afferma che una "parte vitale" dei ricavi della serie Call of Duty derivano proprio dalle vendite su PlayStation e che rendere il gioco un'esclusiva Xbox danneggerebbe non solo Sony, ma anche Microsoft e il franchise stesso.
Smith conferma che l'accordo decennale proposto a Sony copre "ogni nuovo Call of Duty" e che ognuno di essi "sarà disponibile su PlayStation lo stesso giorno in cui arriva su Xbox". Non è chiaro se la compagnia giapponese abbia accettato o meno questi termini, ma Smith ha aggiunto che Microsoft non avrà problemi a proporre un accordo simile anche ad altre piattaforme e renderlo legalmente vincolante.
"Una parte vitale delle entrate di "Call of Duty" di Activision Blizzard proviene dalla vendita di giochi PlayStation. Data la popolarità del cross-play, sarebbe disastroso per il franchise di "Call of Duty" e per la stessa Xbox, dato che alienerebbe milioni di giocatori", ha detto Brad Smith.
"Ecco perché abbiamo offerto a Sony un contratto da 10 anni per rendere ogni nuova uscita di "Call of Duty" disponibile su PlayStation lo stesso giorno in cui arriva su Xbox. Siamo aperti a confermare lo stesso impegno ad altre piattaforme e renderlo legalmente applicabile dalle autorità di regolamentazione negli Stati Uniti, nel Regno Unito e nell'Unione Europea. Microsoft ha assunto un impegno simile nel confronti della Commisione europea quando ha acquisito LinkedIn nel 2016, garantendo ai servizi concorrenti l'accesso a tecnologie chiave".
L'articolo di Smith conferma indirettamente le preoccupazioni di Microsoft in merito a una possibile opposizione dell'FTC americano, così come l'antitrust britannico e l'Unione Europea, all'acquisizione di Activision Blizzard. Stando a un report di Bloomberg, il colosso di Redmond sarebbe già pronto a combattere nelle aule dei tribunali per assicurarsi che la manovra da 68 miliardi di dollari vada a buon fine.