Activision e Infinity Ward puntano molto sulla storia di Call of Duty: Modern Warfare, che si presenta come di grande impatto, mettendo in scena anche elementi decisamente controversi nella sua rappresentazione cruda della guerra, ma secondo gli sviluppatori la storia è più catartica che deprimente.
Trattare un argomento come la guerra in un videogioco, per di più in una maniera che si vuole realistica, è sempre una questione delicata che spesso viene invece presa un po' troppo alla leggera, ma il narrative director Taylor Kurosaki tiene particolarmente a difendere la sua opera: "Abbiamo creato una storia che è rilevante per quanto riguarda situazioni che accadono realmente nella guerra al terrorismo o nelle zone di conflitto attuali", ha affermato Kurosaki a Escapist, come riportato da WCCFTech. "Abbiamo passato anni con consulenti militari, culturali, report dalle zone di guerra per essere sicuri di rappresentare le cose in maniera accurata. Non si tratta di puntare solo allo shock facile, si tratta di raccontare una storia densa di significato, dove i personaggi vengono lanciati in un conflitto e devono uscirne".
Inoltre, il narrative director di Call of Duty: Modern Warfare ha detto di rifiutare il termine "divertente" come parola in grado di riassumere in maniera generale le esperienze fornite da un gioco. "Usiamo il termine divertente per parlare di romanzi e film? Si parla di coinvolgente, emozionante, inquietante, stimolante", all'interno di un'ampia gamma di emozioni dello spettro umano che l'intrattenimento è in grado di fornire, così come i videogiochi. "La storia di Call of Duty: Modern Warfare non è deprimente, parla del legame che si forma tra persone che condividono un obiettivo comune e cercano di raggiungerlo. Ci sono momenti di perdita, momenti di umorismo e momenti di celebrazione. È catartico e, sebbene questo sia strano da dire, la catarsi è divertente".
