In un report pubblicato dal The Washington Post alcuni dipendenti ed ex di Blizzard hanno suggerito che probabilmente il team di sviluppo di Diablo 4 andrà incontro a mesi di crunch per poter rispettare la data di uscita e pubblicarlo in uno stato "sufficientemente buono", scongiurando quindi un rinvio.
L'articolo include le testimonianze di 15 persone, che sono volute rimanere anonime per ovvi motivi, che concordano sul fatto che difficilmente il gioco uscirà il 6 giugno 2023 a meno che non facciano "straordinari significativi".
Gli intervistati puntano il dito contro una cattiva gestione del progetto negli ultimi cinque anni. A quanto pare inizialmente Diablo 4 sarebbe dovuto arrivare nei negozi nel 2021, ma i piani sono cambiati più volte in corso d'opera, con la data di uscita interna slittata prima al dicembre 2022, poi ad aprile 2023 e infine a quella del 6 giugno 2023 annunciata ai The Game Awards.
Secondo le testimonianze raccolte dal The Washington Post difficilmente Diablo 4 subirà un rinvio arrivati a questo punto.
"Siamo arrivati al punto in cui non sono più disposti a ritardare il gioco", ha detto uno dei dipendenti. "Quindi dobbiamo solo andare d'accordo e capire quanto siamo disposti a farci del male per assicurarci che il gioco venga pubblicato in uno stato sufficientemente buono".
Uno degli sviluppatori ha invece mosso delle accuse al creative director Sebastian Stępień (in precedenza creative director di The Witcher 3 e head writer di Cyberpunk 2077), reo di aver riscritto la sceneggiatura del gioco quando si è unito al team nel 2019, aggiungendo sottotrame "inquietanti" basate su violenze sessuali.
Una versione della sceneggiatura è stata internamente soprannominata "versione stupro" in quanto aveva numerosi riferimenti a un personaggio donna che per l'appunto ha subito una violenza sessuale. La descrizione del personaggio si riferiva a lei come "la donna violentata". A quanto pare i dipendenti hanno dovuto supplicare Blizzard per cambiare la visione di questa sceneggiatura, in quanto i temi trattati erano ritenuti fuori luogo.
Un portavoce di Blizzard ha dichiarato al Washington Post che la storia incriminata "è stata pensata più di tre anni fa sotto una guida diversa come retroscena del personaggio, non come contenuto del gioco" e che "a quel tempo è stata ritenuta inappropriata e siamo andati in una direzione differente".
A parte ciò, la compagnia di Irvine non ha commentato le altre indiscrezioni riportate nel report del The Washington Post. Come al solito in questi casi vi raccomandiamo di prendere il tutto con le pinze.