L'apertura di Epic Games Store, avvenuta ufficialmente la scorsa settimana, ha finito per generare molto dibattito tra la community dei giocatori PC. Recentemente l'azienda di Fortnite e Unreal Engine ha illustrato la propria nuova strategia di mercato, volta a contrastare il predominio di Steam. In che modo? Innanzitutto facendo leva su condizioni particolarmente vantaggiose per gli sviluppatori che decideranno di pubblicare i rispettivi prodotti sulla nuova piattaforma.
Come forse ricorderete, la percentuale di ricavi riservata da Epic Games alle software house sarà nell'ordine dell'88% del totale, rispetto al 70% normalmente previsto da Valve per tutti quei giochi che non superino il limite dei dieci milioni di dollari di entrate. Oltre questa soglia la provvigione trattenuta si riduce al 25%, quindi comunque più del doppio rispetto alle nuove condizioni contrattuali offerte dal rivale. L'approccio di Valve strizza l'occhio alle grandi case di produzione, ma se la mettiamo sul piano dei freddi numeri, la proposta di Epic presenta indubbiamente dei vantaggi tanto per gli studi tripla A quanto per i team indipendenti di dimensioni più ridotte.
A storcere il naso, invece, sono soprattutto gli appassionati, costretti loro malgrado a fare i conti con l'ennesimo client da installare, ma soprattutto poco persuasi dalla prospettiva di doversi iscrivere a Epic Games Store per fruire alcuni dei titoli che verranno proposti in esclusiva. A fare da apripista ci sono già Hades e Satisfactory, ma non dimentichiamoci nemmeno dell'action RPG soulslike Ashen, che in virtù degli accordi d'esclusività temporale siglati con Epic non supporta le funzionalità Xbox Play Anywhere. Ulteriori annunci già confermati includono l'edizione PC di Journey e Super Meat Boy Forever, atteso in esclusiva su Epic Games Store per i primi dodici mesi. E poi ovviamente c'è Fortnite, che almeno inizialmente rivestirà un ruolo fondamentale nella crescita della piattaforma e del bacino d'utenza.
Questi e altri prodotti risulteranno pertanto legati a una realtà di nuova costruzione, con tutto ciò che ne consegue: l'assenza - almeno per ora - di tutte quelle funzionalità che il pubblico ha imparato ad apprezzare su Steam, nonché un'ulteriore frammentazione dell'offerta a fianco dei vari Origin di Electronic Arts, Uplay di Ubisoft, Battle.net di Blizzard e GOG di CD Projekt.
Attualmente l'unica forma di incentivo prevista da Epic nell'ottica del pubblico prevede l'offerta di un gioco gratuito ogni due settimane, allo scopo di invogliare all'apertura di un nuovo account. Come sappiamo il primo prodotto ad essere disponibile in promozione sarà l'ottimo Subnautica, che peraltro ha fatto il suo debutto anche su PS4 proprio negli ultimi giorni. Al di là delle valutazioni di merito sul catalogo, la strategia di Epic Games nei confronti degli sviluppatori sembrerebbe destinata a prevalere e a cambiare non poco le carte in tavola. Se la formula avrà successo, gli altri attori del mercato si vedrebbero costretti ad adeguare i rispettivi parametri commerciali per continuare a competere nel settore.
D'altra parte l'idea presenta, almeno a livello concettuale, analogie con quanto siamo abituati a vivere su console. Garantendo l'esclusività di un titolo, i giocatori vengono invogliati a supportare una piattaforma rispetto ad un'altra, identificandosi con essa anche in ottica futura. Valve, per contro, ha dalla propria un bacino d'utenza sterminato, una posizione nettamente predominante sul mercato e una serie di funzionalità che la concorrenza non è ancora in condizione di garantire.
Chiaramente servirà del tempo, ma Epic Games sembra aver architettato una strategia economica molto pragmatica con cui provare a sovvertire gli equilibri consolidati. Voi cosa ne pensate? Epic Games Store ha le potenzialità per imporsi in un mercato ancora dominato da Steam? Lo farà anche grazie al peso delle esclusive? Parliamone.