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Ghost of Tsushima non ha imposto ideologie, per questo ha avuto successo, secondo un'analista giapponese

Secondo un'analista giapponese Ghost of Tsushima ha avuto successo in Giappone, pur non essendo storicamente accurato, perché non ha imposto ideologie.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   30/10/2024
Il protagonista di Ghost of Tsushima
Ghost of Tsushima
Ghost of Tsushima
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Secondo Kensaku Namera, un'analista giapponese che lavora per Nomura Securities, Ghost of Tsushima ebbe successo in Giappone, pur essendo storicamente poco accurato, perché non ha provato a imporre alcuna ideologia. Secondo lui l'accuratezza storica non è un fattore che interessa troppo ai giapponesi, che guardano ad altro.

Namera ha parlato dell'argomento in un articolo pubblicato su ITMedia Business, discutendo di ciò che può garantire il successo di un gioco ambientato in Giappone. Secondo lui, Ghost of Tsushima è un eccellente esempio di un gioco ambientato in Giappone che risulta essere ben fatto nonostante non sia sempre storicamente accurato.

Conta l'intrattenimento

Ghost of Tsushima drammatizza degli eventi storici e mescola elementi presi da diverse epoche, come l'armatura da samurai di Jin e la poesia haiku, per il puro scopo di intrattenere. Sono imprecisioni, ma i fan giapponesi non sembrano dar loro peso. Namera ritiene che ciò sia dovuto al modo in cui queste imprecisioni vengono presentate: non si tratta di incompetenza da parte degli sviluppatori, ma all'aver dato priorità all'intrattenimento.

Cosa infastidisce i Giapponesi? Namera lo spiega chiaramente: "Se un gioco contiene rappresentazioni che mostrano una visione della storia centrata sull'Occidente, rappresentazioni che implicano che 'la cultura e la storia giapponese sono state influenzate e guidate dall'Occidente', o descrizioni che sembrano sminuire il ruolo del Giappone negli eventi storici, ciò provocherà naturalmente una reazione negativa del mercato."

Questo non è il caso di Ghost of Tsushima, evidentemente. "La ragione principale per cui Ghost of Tsushima è stato accettato dal mercato giapponese, senza che venissero fatte notare certe incongruenze, è che non c'era quasi nessuna forma di imposizione culturale o ideologica". Di suo Sucker Punch Studios, lo sviluppatore, ha fatto ricorso a molti consulenti, tra storici ed esperti di Giappone, in modo da rendere solido il retroterra del gioco, pur tuttavia prendendosi alcune libertà in onore dell'intrattenimento.

Insomma, per Namera non è importante che i giochi a tema storico siano aderenti alla storia, ma che dimostrino "profonda comprensione della cultura e della storia, senza imporre alcuna ideologia e, soprattutto, dando la massima priorità al valore dell'intrattenimento". Chissà se Sucker Punch replicherà con Ghost of Yotei.