Stando a un documento della causa che vede contrapposta Epic Games a Google, risalente al 2020, il colosso di Mountain View avrebbe pagato grosse cifre ad Activision e Riot Games per fermare i lanci dei loro store Android. Si parla di centinaia di milioni di dollari di accordi, per dissuaderli dal fargli concorrenza.
Il documento è stato visionato da Reuters, che ha pubblicato anche altri dettagli sulla vicenda. Google avrebbe dato 360 milioni di dollari in tre anni ad Activision e 30 milioni di dollari in un anno a Riot Games. In realtà ci sono anche altri accordi, per un totale di ventiquattro, tra i quali spiccano i nomi di Ubisoft, Nintendo e quelli di editori di applicazioni generiche, non necessariamente di videogiochi.
L'operazione, nel suo complesso, ha anche un nome: 'Project Hug', già menzionato ma mai spiegato in altre versioni del testo della causa. Secondo Google, il suo obiettivo era quello di soddisfare gli sviluppatori e mantenere la competizione sana. Secondo la causa, invece, lo scopo reale era quello di bloccare gli store rivali. Ad esempio l'accordo con Activision è arrivato a gennaio 2020, subito dopo che l'editore dei Call of Duty ha comunicato a Google di voler lanciare un suo negozio Android.
In maniera similare, l'accordo con Riot Games è stato raggiunto per fermare l'editore di League of Legends dal lanciare un negozio autonomo.
La causa di Epic Games contro Google è speculare a quella contro Apple e verteva sul desiderio di Epic Games di poter aggiungere ai giochi sistemi di pagamento che evitassero di dover dare il 30% dei ricavi ai negozi stessi.