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Google, una petizione dei dipendenti per smettere di vendere tecnologia alla polizia

Gli impiegati di Google vogliono che la società smetta di vendere la sua tecnologia alle forze dell'ordine statunitensi: ecco cosa sta succedendo.

NOTIZIA di Simone Pettine   —   23/06/2020

La situazione americana con le varie proteste negli USA continua ad essere problematica, per utilizzare un eufemismo. Gli scontri tra manifestanti / protestanti e le forze dell'ordine continuano, e intanto spuntano iniziative peculiari, in un certo modo significative. Per esempio quella dei dipendenti Google, che chiedono alla società di smettere di vendere tecnologia alla polizia.

Si tratta di un gruppo che nel momento in cui iscriviamo vanta 1666 impiegati presso Google, gli stessi che hanno firmato un documento (una petizione) in cui si chiede a Google stessa di smettere di vendere tecnologia ai dipartimenti di polizia degli USA. A rivelare tutto ciò, nelle ultime ore, è stato un report di TechCrunch. Ovviamente il collegamento alla vicenda di George Floyd, come vedrete, è palese.

Vediamo anche le parole dei dipendenti: "siamo delusi dal sapere che Google sta ancora vendendo alle forze di polizia, e che pubblicizza questa sua connessione con le forze dell'ordine come qualcosa di progressivo, e cerca ancora più guadagni invece di rompere i legami con la polizia ed unirsi ai milioni di persone che vogliono sfidare e sconfiggere queste istituzioni".

La lettera al CEO Sundar Pichai continua poi in questo modo: "Perché aiutare le istituzioni responsabili del ginocchio al collo di George Floyd ad essere più efficaci? E non è solo questo, perché la stessa forza di polizia di Clarkstown, pubblicizzata da Google come istituzione di successo, è stata più volte denunciata per sorveglianza illegale degli organizzatori di Black Lives Matter".

Circa 1600 dipendenti Google che si schierano contro la propria società non sono pochi, ma neppure così tanti: cosa risponderà, Mountain View? Vi terremo aggiornati. Di certo questi continuano ad essere i mesi di Black Lives Matter, in tutto il mondo.

Aggiornamento del 23/06/2020, ore 17:00. Google ha fornito ulteriori chiarimenti, e ve li riportiamo qui di seguito: "Con il nostro lavoro ci impegniamo a fare la differenza nel combattere il razzismo sistemico e nelle ultime settimane i nostri dipendenti hanno proposto oltre 500 suggerimenti, che stiamo valutando. A questo proposito, siamo stati la prima grande azienda a decidere - anni fa - di non rendere disponibili strumenti di riconoscimento facciale per usi non specifici e abbiamo definito dei chiari Principi per l'Intelligenza Artificiale che ne proibiscono l'utilizzo o la vendita per scopi di sorveglianza. Abbiamo definito da tempo i termini di utilizzo per piattaforme di calcolo generalmente disponibili come Gmail, G Suite e Google Cloud Platform, e questi prodotti rimarranno disponibili per i governi e per le autorità locali, inclusi i dipartimenti di polizia."

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