GTA 6 avrebbe avuto uno sviluppo particolarmente travagliato, secondo quanto riferito dall'insider Tez2, piuttosto noto per quanto riguarda l'ambiente di Grand Theft Auto, con i lavori che sarebbero ripartiti da zero più o meno nel periodo in cui è stato lanciato Red Dead Redemption 2.
Dopo il clamoroso leak che ha subito Rockstar Games e ha portato anche all'arresto del giovane hacker autore del furto di video e materiali, si torna dunque a parlare di voci di corridoio per GTA 6, che al momento non è ancora stato presentato ufficialmente né mostrato in alcun modo, per quanto riguarda i materiali riconosciuti dal team.
Secondo quanto riferito dall'insider in questione, che ovviamente non può essere considerato una fonte ufficiale o sicuramente affidabile, GTA 6 era già in stato di produzione prima dell'uscita di Red Dead Redemption 2, ma lo sviluppo ha subito un reboot nel 2018, praticamente quando il western di Rockstar è stato lanciato sul mercato.
Il riavvio dei lavori sarebbe stato dovuto a una serie di motivi, non ultimo il timore di dover attraversare lunghi periodi di crunch a causa dell'implementazione in corsa di nuove tecnologie di animazione che avrebbero allungato i tempi.
Non è ben chiaro come una ripartenza da zero possa ridurre i tempi di sviluppo, ma forse, nella logica del racconto di Tez2, risultava più semplice ripartire direttamente con una nuova piattaforma tecnologica piuttosto che implementarne le evoluzioni in corsa.
Tra le novità che sono state introdotte in tale periodo ci sarebbe anche un sistema di gestione del comportamento degli NPC più realistico e nuovi modelli di guida per i veicoli. Secondo quanto riferito in precedenza da Bloomberg, in effetti, il periodo in questione coinciderebbe con un ridimensionamento generale del progetto di Grand Theft Auto 6, che inizialmente doveva comprendere più ambientazioni diverse ed è stato invece ridotto alla sola Vice City.