Continua, in varie forme, la crisi di Intel, che ora viene accusata anche dai propri investitori: alcuni di questi hanno fatto partire una class-action contro la compagnia, rea di aver nascosto i problemi tecnici di alcuni processori che hanno portato al caos successivo, con il risultato di ottenere numeri deboli sul fronte finanziario e la sospensione dei dividendi.
Al momento si tratta di un gruppo limitato, il Construction Laborers Pension Trust di Greater St. Louis, un fondo pensioni del Missouri, che tuttavia si sta dimostrando alquanto combattivo nei confronti di Intel. Fa parte degli azionisti del gruppo, e ha recentemente presentato una class-action alla corte federale di San Francisco.
In questa, il Trust cita il Chief Executive Officer Pat Gelsinger e il Chief Financial Officer David Zinsner come destinatari principali riferendo che le informazioni nascoste da Intel agli investitori hanno portato a risultati bassi, licenziamenti di massa, sospensione dei dividendi e crollo del market cap di 32 miliardi di dollari.
La produzione interna come responsabile del crollo
In base a quanto riferito nel documento, sembra che Intel abbia riferito agli investitori che la progettazione e produzione di chip attraverso le proprie fabbriche avrebbe consentito di risparmiare tra 8 e 10 miliardi di dollari verso la fine del 2025.
Tuttavia, la situazione si sta rivelando decisamente diversa.
"All'oscuro degli investitori, tuttavia, il business di produzione di Intel stava naufragando, costando miliardi di dollari più di quanto era stato fatto credere agli azionisti, mentre la crescita di ricavi si è trasformata in un calo".
Intel di recente ha riportato ricavi per 12,83 miliardi di dollari nel secondo trimestre fiscale, in calo dell'1% rispetto all'anno precedente e mancando le previsioni degli analisti di 12,94 miliardi. Le azioni sono crollate del 26% in un singolo giorno, raggiugnendo il risultato peggiore dal 2013 e addirittura dal 1974, considerando le performance del singolo giorno.
La class-action punta il dito in particolare sulla decisione di spostare la produzione all'interno della compagnia, all'interno di un modello di costruzione che non si è rivelato all'altezza delle aspettative e che sarebbe stato responsabile del declino del valore azionario del 62% registrato negli ultimi sei mesi.
Di recente, Intel è stata protagonista dello scandalo sulle CPU difettose di 13a e 14a generazione, in grado di causare danni permanenti ad alcuni PC. Ha inoltre rinviato Intel Innovation 2024.
