Tim Cain, l'autore della serie Fallout, ha spiegato in un commento al suo ultimo video pubblicato su YouTube, che il tema centrale della serie, per come fu pensata, non era criticare il capitalismo, ma riflettere sulla guerra, che come saprete "non cambia mai". Non che i riferimenti al capitalismo manchino, ma non era quello il fulcro della storia dei primi capitoli.
Capitalismo?
Un fan ha chiesto a Cain una sua lettura di Fallout "come critica al capitalismo/avidità corporativa (Vault-Tec e altri) e all'eccessiva militarizzazione".
"La critica al capitalismo non è mai stata lo scopo di Fallout", gli ha risposto Cain, "In effetti, il gioco si è sforzato di menzionare che anche altri paesi come la Cina si stavano comportando in modo orribile. Se non altro, Fallout è un commento al fatto che la guerra è inevitabile data la natura umana". Quindi sì, la frase "la guerra non cambia mai" è diventata, ironicamente, più uno slogan aziendale che altro.
Cain ha poi illustrato in modo più ampio il suo punto di vista: "Decido sempre la storia prima delle meccaniche, poiché nei miei giochi queste ultime servono la prima. Non penso ci sia un tema comune nei miei giochi (forse la diffidenza nei confronti del potere), ma come hai visto, le persone li interpretano in ogni possibile modo. E va bene così. Ognuno ha il suo punto di vista e una storia può significare cose diverse per persone diverse".
Insomma, Cain è un autore illuminato che conosce bene la natura del testo videoludico, non riducibile a elementi oggettivi. Ascoltarlo è sempre un piacere.