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Microsoft e Activision, negata l'ingiunzione per la class action supportata da Sony

La giudice Jacqueline Scott Corley ha negato l'ingiunzione preliminare in relazione alla class action supportata da Sony per bloccare l'acquisizione di Activision.

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   20/05/2023
Microsoft e Activision, negata l'ingiunzione per la class action supportata da Sony

La giudice della corte distrettuale degli Stati Uniti per il distretto settentrionale della California, Jacqueline Scott Corley, ha negato l'ingiunzione preliminare in merito alla class action supportata da Sony che punta a bloccare l'acquisizione di Activision da parte di Microsoft sul territorio americano.

Come probabilmente ricorderete, la stessa class action è stata bloccata a marzo sempre dalla giudice Scott Corley, e con motivazioni del tutto simili: laddove una commissione antitrust possa pronunciarsi in merito al possibile rischio di monopolio, un gruppo di utenti che fa partire una class action deve dimostrare il danno arrecato dall'operazione che desidera fermare.

Lo si legge appunto nel documento emesso dalla corte distrettuale, in cui viene spiegato che i ricorrenti non sono riusciti a dimostrare in che modo saranno personalmente danneggiati, peraltro in maniera irreparabile, laddove l'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft dovesse avvenire prima ancora che tutti gli organismi internazionali vincolanti si siano espressi.

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Lo stesso documento sostiene che non ci sia nulla in questo momento che suggerisca come Microsoft possa determinare uno stop al funzionamento degli episodi di Call of Duty disponibili su PlayStation ad acquisizione effettuata, né tantomeno un motivo valido per cui dovrebbe fare una cosa simile.

È interessante notare che, alla luce di questo documento e stando alle leggi americane, Microsoft potrebbe in teoria dire alla FTC che desidera finalizzare l'acquisizione di Activision già entro la prossima settimana, e a quel punto la commissione antitrust dovrebbe rinunciare a bloccare l'operazione oppure trovare un tribunale distrettuale che emetta un'ingiunzione contro la chiusura dell'affare.