L'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft sembra essere ben vista e anche attesa un po' da tutti gli azionisti del publisher, ma a quanto pare c'è qualcuno che non la pensa in questo modo e ha deciso di agire per vie legali contro il publisher per bloccare la procedura.
Si tratta di Kyle Watson, che ha dato mandato ai propri legali di agire contro Activision Blizzard, accusando il consiglio di amministrazione di aver accettato l'acquisizione solo per il proprio tornaconto. Secondo Watson, l'acquisizione non sarebbe stata decisa "nel miglior interesse per l'intera compagnia", bensì sarebbe stata scelta dai membri del consiglio di amministrazione per "procurarsi dei benefit importanti".
In effetti, il "paracadute d'oro" che il CEO Bobby Kotick si sarebbe preparato nella prospettiva di dover abbandonare il ruolo di guida di Activision Blizzard in seguito alla compagnia, pari a circa 15 milioni di dollari, potrebbe rendere comprensibile l'accusa di Watson, sebbene ci siano da prendere in considerazione tanti altri parametri.
D'altra parte, la maggior parte degli azionisti è d'accordo con la procedura, vista anche la maggiore stabilità economica e di amministrazione che deriverebbe dall'acquisizione da parte di Microsoft, considerando come, al momento, Activision Blizzard non navighi proprio in buone acque in termini di tranquillità e capacità gestionali.
Il publisher ha risposto ufficialmente all'accusa con un netto dissenso: "Neghiamo tutte le accuse mosse e non vediamo l'ora di presentare la nostra difesa alla corte", ha risposto il consiglio di amministrazione. D'altra parte, un accusa del genere portata avanti da un singolo azionista di una compagnia enorme è probabilmente destinata a naufragare. In ogni caso, ricordiamo che l'acquisizione è attualmente al vaglio dell'FTC in USA.