Spunta un nuovo aggiornamento sulla famosa questione dell'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, con tre compagnie "rivali" di Xbox che si sarebbero dichiarate contrarie alla manovra perché preoccupate del danno che questa potrebbe portare alla concorrenza.
La CMA ha svelato ulteriori dettagli dell'indagine svolta sull'acquisizione, svelando i risultati di un sondaggio effettuato fra 6 compagnie attive nell'ambito tecnologico, anche se non è chiaro di chi si tratti. L'antitrust UK parla di "concorrenti esistenti o potenziali" nell'ambito dei "servizi di gioco su console e cloud gaming", ma considerando le stranezze già emerse nella visione della CMA sul mercato videoludico, tale definizione si apre a numerose interpretazioni, visto che addirittura Nintendo era stata considerata non influente in ambito concorrenziale dalla CMA per un astruso costrutto.
Di questi sei "esistenti o potenziali concorrenti", due si sarebbero definiti non preoccupati e un terzo avrebbe rifiutato di dare un giudizio per mancanza di elementi, essendo "troppo presto" per poter valutare. Altri tre si sarebbero invece detti preoccupati per l'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft.
Tra questi, è abbastanza logico pensare che uno sia Sony, che ha già espresso in lungo e in largo la sua preoccupazione al riguardo, mentre gli altri due restano misteriosi, sebbene ci sia la possibilità che almeno uno possa essere Google, visto che sull'argomento si era dimostrata già piuttosto guardinga. L'altra potrebbe essere Nvidia, che a sua volta non si era dimostrata propriamente positiva nei confronti dell'iniziativa.
In ogni caso, resta il segreto sull'identità di queste compagnie, almeno in attesa della conclusione della procedura: nel frattempo la CMA ha bocciato ufficialmente l'acquisizione considerandola dannosa ma proponendo anche eventuali rimedi strutturali per portarla avanti e Microsoft sta proseguendo la sua opera di convincimento degli organi antitrust, in attesa di vedere come finirà questa lunga storia.