Microsoft ha acquisito Bethesda e un sacco di team e giochi correlati, ma non è stato l'unico vantaggio ottenuto dalla compagnia in cambio dell'esborso di ben 7,5 miliardi di dollari, visto che nel conto vanno inserite anche le tecnologie proprietarie di Zenimax, come Orion, incentrata sul cloud gaming.
Il grande clamore suscitato dall'acquisto di Zenimax si è fermato soprattutto alla questione degli otto team interni che sono entrati a far parte degli Xbox Game Studios e del controllo delle proprietà intellettuali di Bethesda e compagnia, ma ci sono anche altri aspetti da valutare, in un conglomerato ampio e complesso come Zenimax.
Tra queste c'è la tecnologia Orion, che venne presentata all'E3 2019 da Bethesda come un kit di sviluppo per il cloud streaming brevettato. Dovrebbe trattarsi di un sistema che consente una semplice integrazione delle caratteristiche necessarie a supportare lo streaming nel codice dei giochi, consentendo a questi di girare a "setting massimi" riducendo al massimo la banda dati utilizzata.
All'epoca, venne mostrata una demo di DOOM (il capitolo del 2016) che andava a 4K e 60 frame al secondo su uno smartphone, attraverso questo sistema di ottimizzazione effettuato con Orion SDK. È abbastanza logico pensare che tutto questo possa andare a rafforzare il sistema Project xCloud, ora che anche tutta la tecnologia in possesso di Bethesda e Zenimax è passata nelle mani di Microsoft.
Considerando che lo streaming di xCloud è attualmente piuttosto limitato in termini di risoluzione e frame-rate, possiamo aspettarci un utilizzo di Orion per migliorare le prestazioni in generale, oltre ovviamente alla modifica dell'hardware dei server con il passaggio a Xbox Series X nel 2021, che sarà fondamentale per un'evoluzione sostanziale dell'esperienza di gioco.