In Arkansas (USA), Microsoft, Epic Games, Activision Blizzard, Electronic Arts e non solo sono state citate in causa e accusate di aver causato dipendenza ai videogiochi tramite design, algoritmi e marketing.
Secondo la denuncia, questi design e "funzioni d'assuefazione" utilizzavano la raccolta di dati sui minori, schemi di monetizzazione predatori e cicli di feedback per mantenere i giocatori più impegnati.
"Non avremmo mai immaginato, quando nostro figlio ha iniziato a giocare ai videogiochi, che sarebbe diventato così dipendente da soffrire gravemente la sua istruzione, da perdere ogni interesse nel passare il tempo con i suoi amici e da mettere a rischio la sua salute fisica e mentale", ha dichiarato Casey Dunn, la madre che ha intentato la causa per conto di suo figlio.
"Queste aziende di videogiochi hanno preso di mira i bambini e se ne sono approfittate, privilegiando il profitto su tutto il resto. Come mamma, sapevo di dover fare qualcosa per garantire che non la facciano franca distruggendo il benessere e il futuro dei nostri figli".
La famiglia Dunn sta facendo causa per ottenere un risarcimento monetario, per cambiare il modo in cui i giochi vengono progettati e offerti e per ottenere ulteriori "risorse per la salute mentale per le famiglie che devono cercare di curare i bambini dipendenti dal gioco".
Le parole dell'avvocato contro Microsoft e le altre compagnie
L'avvocato della famiglia, Tina Bullock, ritiene che la dipendenza da videogiochi sia una cosa seria e che debba essere trattata come tale.
"La dipendenza da videogiochi è un disturbo grave, che altera la vita dei bambini e sconvolge le famiglie in tutto il Paese", ha dichiarato la Bullock.
"I genitori come me spesso pensano erroneamente che sia un fallimento da parte loro quando il loro figlio diventa dipendente, ma attraverso questa causa speriamo di fare luce sulle azioni riprovevoli di queste aziende, sull'inganno e sulla manipolazione dei nostri figli per il loro guadagno economico".
Passando invece all'Inghilterra, una clinica ha trattato più di 300 casi sulla dipendenza da videogiochi.