Un giocatore ha speso 150.000 dollari in microtransazioni in un gioco mobile. Più precisamente in Transformers Earth Wars di Backflip Studios. L'informazione non è stata data dall'utente disperato per la cifra spesa o da qualche familiare preoccupato, ma da Henry Fong, fondatore e CEO del publisher Yodo1 nel corso di una conferenza asiatica di settore.
Fong ha parlato dell'argomento insieme a Dylan Beavis, il co-fondatore di Featherweight Games, senza esprimere grossa preoccupazione per l'accaduto. Anzi, il caso ha spinto Beavis a formulare una teoria generale del settore free-to-play, che postula come i giochi devono essere costruiti intorno alle loro forme di monetizzazione sin dalla fase di design, perché in questo modo la loro implementazione è più efficace.
Insomma, basta giochi pensati per essere buoni giochi e benvenuti ai giochi pensati per manipolare i giocatori convincendoli a spendere sempre di più, magari prendendo nella rete qualche grosso spenditore, in gergo balena, che da solo garantisca ingenti ricavi. Poi ci si lamenta se qualcuno chiede di regolamentare il settore con leggi anche molto severe, che sanzionino e, magari, sterminino questi parassiti.