Alcuni ex sviluppatori di NetherRealm, il team di sviluppo di picchiaduro molto apprezzati come Mortal Kombat e Injustice, hanno svelato su Twitter una serie di problematiche interne allo studio. Ne emerge un quadro piuttosto desolante, caratterizzato da duri periodi di crunch, condizioni lavorative al limite ed episodi di molestie.
James Longstreet, ex programmatore presso la software house di Chicago, ha raccontato della sua esperienza avvenuta ai tempi di Mortal Kombat 9, parlando di turni molto prolungati e stressanti che venivano considerati obbligatori.
"Non si trattava di passione per il duro lavoro, era una scelta obbligata", spiega lo sviluppatore. Longstreet dice anche che il team di Mortal Kombat considera i crunch come una pratica necessaria, qualcosa che ha sempre funzionato in passato e l'unico approccio possibile per portare in fondo il lavoro. Nel suo intervento accenna anche delle condizioni lavorative interne, raccontando di paghe inadeguate rispetto alla quantità di ore lavorative settimanali e di un generale sovraffollamento del personale.
Beck Hallstedt, concept artist che ha contribuito allo sviluppo di Injustice 2, ha definito le pratiche di NetherRealm "predatorie e offensive". Lo sviluppatore racconta di problemi infrastrutturali e dell'abitudine alle molestie, citando in particolare le condizioni lavorative dei collaboratori freelance, stipati in uffici di dimensioni inadeguate. Ma parla anche di collaboratrici donne sottopagate, dipendenti donne escluse dalle riunioni di lavoro, collaboratori trattati male e incolpati per vari problemi dai dipendenti di livello superiore.
A confermare molti di questi comportamenti è stata anche l'ex QA analyst Rebecca Rothschild, che poi ha aggiunto: "ci sono molte persone straordinarie che lavorano in NetherRealm Studios, ma ci sono seri problemi sistemici che necessitano di essere affrontati".
Proprio negli ultimi giorni NetherRealm ha rilasciato Mortal Komba 11, disponibile su PC, PlayStation 4 e Xbox One. Il gioco è stato al centro di polemiche a causa della massiccia presenza di microtransazioni. Gli sviluppatori hanno cercato di correre ai ripari offrendo al pubblico monete gratuite.