Masayuki Uemura, il progettista di due storiche console di Nintendo, il NES e il Super NES, è morto all'età di 78 anni. Una notizia davvero ferale per il mondo dei videogiochi, che perde un altro grande personaggio che ha fatto la storia del nostro medium.
Uemura si unì a Nintendo nel 1972. Il suo primo compito nella compagnia fu quello di progettista di giochi basati sulle light gun fisiche, compreso il Laser Clay Shooting System, popolarissimo nelle sale giochi giapponesi negli anni '70.
Quando Nintendo fu scissa in diverse divisioni di sviluppo, Uemura fu messo a capo della R&D2, quella dedicata all'hardware. Qui realizzò per prima cosa delle console da TV con giochi preinstallati. Nel 1981 il presidente di Nintendo Hiiroshi Yamauchi gli chiese personalmente di progettare un sistema casalingo con giochi intercambiabili. All'epoca i prodotti più venduti della compagnia erano i Game & Watch della R&D1, guidata dal leggendario Gunpei Yokoi.
Uemura e i suoi impiegarono due anni per per creare il Family Computer, o Famicom, arrivato in occidente come NES, lanciandola con tre giochi: Donkey Kong, Donkey Kong Jr e Popeye.
Le prime unità non erano molto stabili e costrinsero Nintendo a richiamarle dai negozi per cambiare le schede madri. Nonostante ciò il Famicom ottenne un enorme successo in patria, vendendo 20 milioni di unità. Il team della divisione R&D2 fu anche incaricato del design occidentale della console, molto diverso a quello orientale. In totale il NES vendette 61,91 milioni di unità in tutto il mondo, un'enormità per l'epoca.
Non stupisce quindi che Uemura fu incaricato anche della progettazione del suo successore, il Super NES, o Super Famicom in Giappone, console a 16-bit che vendette 49 milioni di unità in tutto il mondo.
Comunque sia i lavori di Uemura per Nintendo sono stati innumerevoli e comprendono lo Stellaview, la NES Zapper e diversi giochi: Ice Climber, Golf, Tennis, Baseball e le versioni casalinghe di Donkey Kong, Donkey Kong Jr e Mario Bros.
Uemura si è ritirato da Nintendo nel 2004, ma ha continuato a lavorare per la compagnia come consulente esterno. Addio, grande uomo.