Il trailer della modalità MyPlayer di NBA 2K20 ha mostrato che le microtransazioni dovrebbero essere legate a una serie di minigiochi chiaramente copiati dal mondo del gioco d'azzardo, tra slot machine e ruote della fortuna.
In molti non hanno reagito bene alla cosa, in particolare alcune celebrità di YouTube come Angry Joe, YongYea e Jim Sterling, i quali hanno sottolineato quanto sia inopportuno e offensivo che nel pieno del dibattito sulla natura delle microtransazioni, il publisher 2K abbia volutamente accostato NBA 2K20 al gioco d'azzardo, soprattutto in una modalità che permette di spendere soldi veri per progredire.
Inoltre hanno sottolineato che NBA 2K20 è stato classificato come adatto ai minori da tre anni in su dal PEGI, nonostante la presenza di queste meccaniche che imporrebbe un PEGI di almeno 12+.
Il PEGI di suo ha risposto di aver visto il trailer di NBA 2K20 e di essere a conoscenza della controversia che ne è nata. Ha però chiarito che nonostante il gioco d'azzardo abbia un ruolo centrale nel video, non è detto che lo abbia anche nel gioco vero e proprio. Ossia, l'utilizzo di un certo immaginario non corrisponde a insegnare ai giocatori a scommettere soldi nei casinò. Per questo motivo sulla confezione del gioco non è stato apposto il descrittore di contenuti legati al gioco d'azzardo. Purtroppo l'ente non ha potuto spiegare nel dettaglio cosa intendesse, perché non può parlare di materiale di gioco non reso pubblico dal publisher.