Netflix, per la prima volta sin dal 2017, ha aggiornato le proprie linee guida per informare i propri dipendenti che, in alcuni casi, essi dovranno lavorare su degli show che potrebbero essere ritenuti "dannosi" o con i quali non sono d'accordo. Se il dipendente non vuole supportare tali prodotti, Netflix suggerisce di trovarsi un altro lavoro.
La compagnia ha creato una sezione "Espressione artistica" - nella versione inglese delle linee guida - nella quale si afferma che "non tutti apprezzeranno o saranno d'accordo con qualsiasi cosa presente sul nostro servizio. Sebbene ogni prodotto sia diverso, ci approcciamo ad essi con gli stessi principi: supportiamo l'espressione artistica dei creatori con i quali scegliamo di lavorare. Programmiamo contenuti per un pubblico variegato e con diversi gusti. Permettiamo agli spettatori di decidere cosa è appropriato per loro, piuttosto che censurare specifici artisti e voci".
"In qualità di dipendenti, supportiamo il principio secondo il quale Netflix offre diversi tipi di storie, anche se riteniamo che alcuni prodotti siano contrari ai nostri valori personali. A seconda del vostro ruolo, potreste dover lavorare a prodotti che ritenete dannosi. Se trovate difficile supportare la varietà di contenuti, Netflix potrebbe non essere il miglior posto per voi."
Anche se non c'è un riferimento diretto, è facile collegare tutta la questione a quanto accaduto a partire dallo scorso ottobre. Il comico Dave Chappelle è stato infatti criticato - e tutto Netflix con esso - per lo speciale The Closer, nel quale vi sono forti commenti contro la comunità transessuale. Netflix ha però continuato a collaborare con Chappelle e a febbraio 2022 ha confermato quattro altri speciali.
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