Stando al sito NonFungible e al Wall Street Journal, le vendite di NFT (non-fungible tokens) sono crollate del 92% dal loro picco massimo, raggiunto a settembre 2021 con 225.000 transazioni giornaliere di media. Attualmente la media delle transazioni è di 19.000 al giorno.
Crollato anche il numero di wallet attivi sul mercato degli NFT, che ha fatto segnare un -88% la scorsa settimana, per un totale di 14.000 wallet, in contrapposizione al picco raggiunto a novembre 2021, quando i wallet attivi erano 119.000. Anche l'interesse per gli NFT stessi appare essere in caduta libera, almeno stando a Google Trends, con le ricerche in materia diminuite dell'80% da gennaio, il mese del picco.
Insomma, la bolla degli NFT sembra essere esplosa, vuoi per i continui casi di truffe, che hanno minato il mercato dalle fondamenta, vuoi per lo scarso interesse dimostrato dal pubblico, che non vede alcun vantaggio effettivo nell'acquisto dei token e che, anzi, spesso si è trovato con un pugno di mosche dopo aver speso per gli NFT.
Probabilmente anche molti entusiasti della prima ora si sono raffreddati e hanno deciso di guardare altrove, soprattutto dopo che si sono accorti che i loro investimenti non valgono quasi niente. Ad esempio l'NFT del primo tweet della storia, pagato quasi tre milioni di dollari da Sina Estavi, il CEO di Bridge Oracle, sta ricevendo offerte di acquisto ben misere, di poche migliaia di dollari. Anche iniziative del mondo dei videogiochi in ambito NFT, come quelle di Ubisoft, Konami e Atari, non hanno portato a molto e, per ora, sono rimaste dei casi isolati di scarsissima risonanza e successo. Insomma, probabilmente gli NFT sono il futuro, come lo era Ouya.