C'è stato un aggiornamento sul caso di Gary Bowser, l'hacker del team Xecuter che è finito nelle mire del famigerato ufficio legale di Nintendo che l'ha fatto condannare a 40 mesi di carcere a febbraio 2022: l'uomo è uscito dalla prigione per buona condotta, ma deve ancora talmente tanti soldi a Nintendo che probabilmente si troverà a dare alla compagnia il 30% dei suoi guadagni per il resto della vita.
La storia di Bowser, che curiosamente porta lo stesso nome del celebre nemico di Mario, è emblematica della politica di Nintendo per quanto riguarda la protezione delle sue proprietà intellettuali. Non solo qui si è trattato di dare legittimamente la caccia a un team specializzato nella pirateria, ma di raggiungere anche delle pene esemplari.
In questo caso, Bowser è stato condannato a 40 mesi di carcere e a fornire un risarcimento di 10 milioni di dollari a Nintendo, una cifra che difficilmente l'uomo potrà mai raggiungere. La cifra in questione è calcolata anche in base alle stime di guadagno che l'hacker pare abbia fatto con il suo lavoro nel team Xecuter, pari a circa 320.000 dollari.
Considerando che non riuscirà a fornire 10 milioni di dollari a Nintendo, dovrà continuare a "devolvere" il 25-30% dei suoi guadagni alla compagnia per il resto della sua vita. La procedura, peraltro, è già iniziata mentre l'uomo si trovava in carcere, visto che con l'occupazione che era riuscito a trovare dentro l'istituto ha già iniziato la sua procedura di risarcimento.
Resta ancora in sospeso la situazione di un altro imputato nel caso, ovvero il francese Max Louarn, considerato il capo del Team Xecuter, sebbene lui neghi tale ruolo. Tuttavia, per il momento è riuscito a scampare le conseguenze peggiori perché finora non è stato estradato verso gli USA per essere processato.