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Pavel Durov paga una cauzione milionaria: è ora in libertà condizionata

Pavel Durov, fondatore di Telegram, è stato messo in liberà condizionata in Francia dopo l'arresto per complicità in gravi reati, tra cui la diffusione di materiale pedopornografico.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   29/08/2024
Pavel Durov, fondatore di Telegram

La vicenda giudiziaria che coinvolge Pavel Durov, fondatore e amministratore delegato della popolare app di messaggistica Telegram, si arricchisce di un nuovo capitolo. Durov ha infatti pagato una cauzione di ben 5 milioni di dollari, ma ora è libero. O meglio, è in libertà condizionata e non potrà lasciare la Francia.

Le accuse a suo carico sono gravi: complicità in reati come la diffusione di materiale pedopornografico e il traffico di stupefacenti. Secondo le indagini, Telegram sarebbe stato utilizzato come strumento per commettere una vasta gamma di crimini. Durov è accusato di non aver fatto abbastanza per prevenire e contrastare questi abusi, nonostante le ripetute richieste di collaborazione da parte delle autorità.

Nella diffusione dei dodici capi d'imputazione, la procuratrice di Parigi ha sottolineato la "quasi totale assenza" di collaborazione da parte di Telegram e ha evidenziato come questa mancanza di cooperazione sia stata riscontrata anche da altre autorità europee.

Ci sono state proteste contro l'arresto di Durov anche a Mosca, di fronte all'ambasciata francese
Ci sono state proteste contro l'arresto di Durov anche a Mosca, di fronte all'ambasciata francese

La doppia anima di Telegram, da un lato strumento di comunicazione per dissidenti e giornalisti, dall'altro rifugio per attività criminali, è al centro del dibattito. L'accusa sostiene che Durov non abbia fatto nulla per limitare il secondo tipo di utilizzo, nonostante gli oltre 900 milioni di utenti mensili della piattaforma.

È importante sottolineare che, contrariamente a una credenza diffusa, non tutte le chat su Telegram sono crittografate end-to-end per impostazione predefinita. Questa opzione, chiamata "chat segrete", deve essere attivata manualmente dall'utente.

Telegram ha rilasciato una dichiarazione domenica, affermando che Durov "non ha nulla da nascondere" e definendo "assurda" l'accusa che la piattaforma sia responsabile degli abusi dei suoi utenti. La piattaforma è una importante fonte di informazioni, soprattutto in paesi come la Russia, dove le notizie non filtrate possono essere difficili da trovare. Tuttavia, è anche ampiamente conosciuta come un luogo di ritrovo per terroristi e altri attori malintenzionati.

Voi che cosa ne pensate della vicenda? Pensate che Telegram debba fare di più sul fronte della moderazione o apprezzate l'approccio anarchico di Durov? Diteci la vostra nei commenti qua sotto.