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Ok il "piano anti-Cina", ma la produzioni di chip rimarrà a Taiwan, secondo TSMC

Il colosso dei chip TSMC non può spostare le fabbriche da Taiwan, ma rassicura: è troppo importante per l'economia globale e la Cina ha bisogno di un ecosistema interconnesso, l'invasione sarebbe un boomerang.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   05/06/2024
Uno stabilimento TSMC a Taiwan

TSMC, il gigante taiwanese dei semiconduttori (Taiwan Semiconductor Manufacturing Company), non può spostare le sue fabbriche fuori da Taiwan. Lo ha confermato il presidente della società, C.C. Wei, a margine del Computex 2024, spiegando che tra l'80% e il 90% della capacità produttiva è concentrata sull'isola e un trasferimento è impraticabile.

La questione è di cruciale importanza, soprattutto alla luce delle crescenti tensioni tra Taiwan e Cina, con Pechino che non ha mai escluso la possibilità di un intervento militare per ricongiungere l'isola alla madrepatria. Proprio per questo motivo, nei giorni scorsi era circolata l'ipotesi di un "piano anti-Cina" che prevedeva la disattivazione remota da parte di ASML, il principale produttore di macchine per la litografia a ultravioletti estrema (EUV), dei propri macchinari installati presso TSMC.

Secondo quanto riportato da Bloomberg, alcuni rappresentanti di ASML avrebbero rassicurato alcuni membri del governo degli Stati Uniti, che hanno espresso la loro preoccupazione circa la possibilità che la Cina possa con la forza prendersi Taiwan e la grande capacità produttiva dei chip dell'isola. Le macchine ASML sono ormai da anni al centro delle dispute internazionali, visto che hanno grande rilevanza nell'attuale ecosistema della produzione globale di semiconduttori. Per esempio, gli Stati Uniti hanno richiesto e ottenuto che i produttori cinesi non possano acquistare le macchine EUV di ASML.

Nonostante le crescenti preoccupazioni, però, l'industria dei semiconduttori sembra fiduciosa. Come sottolineato durante il Computex da Lisa Su, amministratore delegato di AMD, "molta della nostra produzione è qui con fornitori come TSMC. E poi abbiamo anche diversi partner che ci aiutano a costruire l'ecosistema qui a Taiwan. Il punto è che dalla nostra prospettiva è davvero importante avere un ecosistema globale". In altre parole, Su afferma che anche la Cina dipende da questo sistema interconnesso e che un attacco a TSMC avrebbe conseguenze devastanti per l'economia mondiale, inclusa quella cinese.